Il bilancio 2017 di Sviluppumbria è stato anche l’occasione per fare il punto sull’aeroporto umbro, alle prese con cancellazioni di voli che diventano non solo disagi per gli utenti, ma anche polemiche politiche.
A parlarne il presidente di Sviluppumbria Gabrio Renzacci e la presidente della Regione Catiuscia Marini, ma anche il direttore generale di Sviluppumbria Mauro Agostini, secondo cui Aliblue Malta (che si occupa di vendere biglietti, per poi lasciare i voli ad altre compagnie cui si appoggia), che nei giorni scorsi aveva cancellato tre voli, si sarebbe detta pronta a riprenderli con un vettore ungherese: oltre a Cagliari (e da lì Trapani), dal 13 luglio tornerebbe anche Budapest, con un vettore ungherese al posto di Medavia (indicato nei mesi scorsi come vettore di ‘appoggio’). Al momento – ha però precisato Agostini – si sta valutando la fattibilità e la concretezza della proposta del ceo Aliblue Malta, Teodosio Longo.
Dal canto suo, Renzacci ha ricordato come “Sviluppumbria è in salute, e migliora la sua capacità di crescita, con un rafforzamento patrimoniale tra il 2013 e il 2017 di un milione in più. Nel 2018 continuerà il riposizionamento strategico della società, sempre tenendo d’occhio i conti econ trasparenza ed efficienza”. Quanto all’aroporto, Renzacci ha rivendicato di aver sempre partecipato alla ‘vita’ dello scalo umbro, invitando, più che “a guardare un singolo atto”, a tenere conto del fatto che esso sia stato risanato: “Fino a pochi anni fa – le parole del presidente ai giornalisti – perdeva 1.5 milioni di euro, oggi è in salute e ha registrato un utile. Se guardiamo i competitori – non scali più grandi, ma simili ai nostri – notiamo che essi stanno peggio, in alcuni casi rischiano addirittura il fallimento, mentre il San Francesco non solo è in condizione di avere le autorizzazioni dell’Enac ma anche di essere messo sul mercato”.
Di aeroporto ha parlato anche la presidente della Regione Catiuscia Marini, prima e durante la presentazione del bilancio, e poi a margine della conferenza stampa: “Il volo finanziato da noi – ha detto Marini riferendosi a Ryanair è l’unico che sta dando frutti, i passeggeri sono al 25% umbri e al 75% stranieri, il che significa che per l’Umbria c’è un incoming e che, contrariamente a quanto dice qualcuno, non facciamo volare solo gli umbri, posto che c’è bisogno anche di questo”.
Marini ha anche ricordato che è da tre anni (2015) che Sase non ricapitalizza, e che i tre milioni garantiti da Regione, Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia vanno tutti per il potenziamento dei voli. “Ma servirebbe – ha precisato la presidente – che la promozione dei voli fosse fatta, oltre che dal pubblico, anche da altri capitali”.
“Il fine strategico affidato a Sviluppumbria – ha proseguito – è quello di cercare partner, un mondo fatto di imprese, società e fondi per il turismo, che ci aiutino nella promozione”. Quanto alle interrogazioni dei consiglieri, “quando risponderemo alle loro domande lo faremo portando tutti gli elementi tecnici e politici”.