Un rotolo di coil si è staccato dalla catena di sicurezza di un carroponte dall’altezza di circa un metro, sfiorando un grave incidente sul lavoro. È quanto accaduto nel pomeriggio di oggi negli stabilimenti del Tubificio di Ast, episodio che rilancia il tema della sicurezza sul lavoro e che è stato subito oggetto di forti critiche da parte delle Rsu che hanno chiesto un incontro urgente con i vertici dell’azienda. Fortunatamente nessuno degli operai in quel momento presenti sul luogo dell’incidente ha riportato danni, ma la situazione tra lavoratori e azienda rimane tesa sulla questione delle mansioni degli addetti alle varie aree.
Dalla riunione con i rappresentanti aziendali dell’Acc, già in calendario rispetto all’incidente, sono emersi particolari che riguardano l’organizzazione interna degli addetti al carroponte: “Con un’iniziativa unilaterale il reparto ha deciso che tutto il personale che svolge la mansione di carropontista debba imparare a condurre altri carroponti presenti nell’area Acc – si legge in una nota congiunta dei sindacati – La Rsu denuncia che l’organico attuale dell’area interessata non permette ai lavoratori di poter effettuare il corretto addestramento, necessario per ricoprire la mansione con professionalità e con i livelli di sicurezza previsti. Così facendo, a nostro avviso, si mette a rischio la sicurezza dei lavoratori, vista la complessità della mansione”.
“Le rsu di Ast denunciano continui cambi di organizzazione all’ interno del reparto, con lo spostamento di lavoratori da un impianto all’altro, senza una logica precisa. Tutto ciò – continuano i sindacati – a nostro avviso, è frutto di un’organizzazione aziendale carente in molti aspetti, sia organizzativi che di personale. Continuiamo a ribadire che gli assetti occupazionali attuali sono insufficienti a garantire la sicurezza dei lavoratori e dei loro diritti, oltre a mettere in discussione il raggiungimento degli obiettivi. Ancora una volta l’azienda – concludono – nonostante i proclami annunciati, sul tema della sicurezza si è dimostrata sorda ed insensibile alle legittime richieste delle Rsu; pertanto, il perpetuarsi di questi comportamenti porterà la Rsu ad intraprendere iniziative per tutelare i diritti dei lavoratori”