“Nonno Arcontame” del quartiere San Giovanni (progetto di Romina Longo), “La scelta migliore” del gruppo “Riacciu” (progetto di Giampiero Strinati), “Un fiore per l’Europa” del gruppo di Arrone (progetto di Daniele Aiani), sono i vincitori della tradizionale sfilata dei carri del primo maggio; tre i premi assegnati dall’Ente Cantamaggio nella serata di ieri a Piazza Europa che ha concluso la 122° edizione della sfilata allegorica.
La giuria popolare non ha avuto dubbi e ha scelto il carro forse più vicino alla sensibilità maggiaiola, con la figura del nonno come custode della storia del territorio e della tradizione, così come indicato nella spiegazione dell’allegoria di “Nonno Arcontame”: “Il nonno, in una società nella quale tutto si consuma e si brucia in pochissimo tempo, oggi più che mai, rappresenta il libro dei ricordi e delle conoscenze, dove la storia del territorio e i veri valori, spesso oggi disattesi, vengono esaltati e veicolati ai propri nipoti. Adoperiamoci tutti affinchè questo ponte tra generazioni non venga mai interrotto”.
La critica ha invece scelto il carro del gruppo “Riacciu” che ha impostato l’allegoria del carro sul tema del rapporto tra uomo e natura: “Con questa allegoria si vuole evidenziare e trasmettere alle coscienze di tutti noi, il grande caos nel quale, per il fantastico correre e irresponsabile avere tutto e subito di questa società, versa ogni forma di vita: l’uomo continua a distruggere la natura, il suo habitat, non rendendosi conto della deriva che ne consegue. Non resta che adoperarsi per una immediata inversione comportamentale o sperare in un miracolo che possa illuminare le sfere magiche della coscienza dell’uomo”.
La giuria tecnica ha invece assegnato la sua preferenza al gruppo di Arrone che ha puntato sul tema dell’unione tra i popoli: “La ricchezza dell’Europa e la sua felicità non sono da cercare nei soldi, negli euro, ma nella volontà di stare insieme, di far festa e di ritrovare le radici comuni. Così questo carro, dedicato all’Europa, la raffigura come una bellissima donna intenta a suonare una melodia con l’arpa. Al ritmo di una musica antichissima e moderna al tempo stesso, i popoli del vecchio continente (rappresentati dai bambini) danzano per la primavera. L’unità delle tradizioni e dei riti che annunciano la bella stagione è uno degli elementi che accomuna e che tiene insieme tutte le genti che abitano e che abiteranno queste terre, dal Mediterraneo al mar Baltico. E se tutti i popoli d’Europa ritroveranno il ritmo giusto, tornerà la voglia di ballare insieme per il maggio e per la primavera. Dalla cornucopia d’Europa allora non usciranno monete e rancori, ma soltanto fiori e speranze”.
Come sempre la sfilata dei carri ha rappresentato un momento di festa della città, anche se la partecipazione del pubblico è stata limitata. La scelta di invertire il tradizionale percorso dei carri, infatti, non è stata vincente: il primo carro è sfilato a Piazza Tacito oltre le 23.00, orario non proprio ‘comodo’ per anziani e bambini; in molti a quell’ora avevano già abbandonato il centro della città con disappunto.
Grande concentrazione di persone, invece, verso piazza Europa e piazza del Popolo, da dove è partita la sfilata, e proprio da qui si potrebbe ripartire per la prossima edizione. Forse, sarebbe opportuno cambiare orario di inizio ‘corteo’, visto che il primo carro è partito verso le 21.30; anticipando la partenza si potrebbe tranquillamente soddisfare le esigenze di tutti.