Sase, se non ci fosse bisognerebbe inventarla di sana pianta! Nel consueto e rituale bollettino del “Tutto ok”, in cui ci si esalta per l’aumento del traffico passeggeri salito nei primi due mesi del 2018 a +10%, non c’è pigolo alcuno invece sui conti della gestione dove mancherebbero ancora oggi dal totale i 250mila euro (dei 500mila totali versati) con cui si “invogliava” la Fly Volare del dominus Fausto Chiparo a servire di tutto punto l’aeroporto dell’Umbria.
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Ma leggiamo la nota della buona sorte di Sase: “I passeggeri transitati nei primi due mesi del 2018 presso l’aeroporto internazionale dell’Umbria “San Francesco d’Assisi” sono stati 26.903, pari ad una crescita del 10% rispetto allo stesso periodo del 2017. I movimenti aerei registrati sono stati 411, pari ad un +1% sul 2017. L’incremento del traffico passeggeri – a doppia cifra percentuale rispetto ad una crescita del comparto che su base nazionale si attesta a circa il 6% – risulta particolarmente significativo in quanto registrato nel periodo dell’anno storicamente meno trafficato ed a fronte di una sostanziale stabilità dei movimenti aerei rispetto allo scorso anno. La crescita è quindi imputabile al miglioramento delle performance sulle rotte già operative presso lo scalo umbro. Nel dettaglio, i risultati migliori sono stati registrati sul collegamento da/per Londra (10.300 passeggeri transitati), seguito dalla rotta su Catania (6.700 passeggeri) e da quella su Bucarest (4.800 passeggeri).”
Gaudeamus igitur! Di questo passo spezzeremo le reni a chiunque ci sorvoli, fosse anche uno storno, per sbaglio poi.
E come sempre non manca il tocco di classe per aggiungere efficienza su efficienza, non bastasse quella dimostrata con il caso Fly Volare, per cui al momento in ogni caso ( vale ricordarlo sempre) non c’è un solo colpevole che abbia timidamente battuto il pugno al petto. Se non fosse che Fausto Chiparo è stato nel frattempo arrestato per una serie di reati “de paura”, si poteva anche pensare che si fosse trattata di una allucinazione collettiva.
Flauta Sase, “Non ha impattato negativamente l’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia nell’ultima settimana di febbraio, compromettendo l’attività di molti aeroporti nazionali che hanno registrato numerosi ritardi e cancellazioni. Lo scalo umbro è stato chiuso al traffico solo nelle prime ore delle mattinate di lunedì 26 e mercoledì 28 febbraio, per consentire l’attuazione del piano anti neve e la regolare operatività dei voli programmati su Perugia, oltre all’accoglimento di due voli dirottati da Ancona a causa del maltempo che ha bloccato lo scalo marchigiano.”
Insomma una dichiarazione un pò, come dire, alla Corvo. Grazie ad uno stellone portafortuna sfacciato, a Perugia non è caduto un metro di neve e così ci siamo appropriati di una efficienza aeroportuale che in tutte le parti del mondo si chiama “deretano”. Scusate il francesismo aeronautico.
Alla fine della fiera se qualcuno si degnasse nei prossimi bollettini del “Tutto ok” di farci sapere se abbiamo recuperato i 250mila, magari iniziamo a farci una ragione dell’eventuale perdita a bilancio, sempre che qualche socio non ce li voglia mettere di tasca sua.
Magari azzerando i compensi al Consiglio di amministrazione (75mila euro l’anno totali) si potrebbe recuperare in 3 anni e spicci l’intero importo. Poi se qualcuno a Malta, non sia mai, ci dovesse ridare la cifra iniziale magari ci compriamo qualche paracadute, che gli atterraggi morbidi non dispiacciono a nessuno.
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