Considerando che i lavori sono cominciati il 9 novembre del 2009, è come se in tutto questo tempo fossero stati realizzati tre metri a settimana della variante alla ex SS Amerina. Un’opera di cui si iniziò a parlare nel 2003 (seconda giunta guidata da Fabrizio Bellini) che avrebbe dovuto rivoluzionare il traffico ad Amelia e che, al contrario, è rimasta impantanata in pastoie, inghippi finanziari e ritardi, come nel più classico corredo di ogni opera pubblica all’italiana.
Oggi l’amministrazione comunale sta cercando di riavvolgere il nastro del cantiere. Per capire anzitutto cosa e come è stato fatto. E poi in quale modo proseguire. “Anche per evitare che vadano sprecati soldi che sono di tutti” dice Avio Proietti Scorsoni, assessore comunale ai lavori pubblici.
La storia
E’ lo stesso assessore che rimette assieme le tessere di questo mosaico a partire dal 2004, quando la Regione stanziò risorse per 6 milioni di euro. “Il Comune redige il progetto nel 2006. Nel 2007 si lavora ad una variante che però non viene accolta da Regione e Provincia e si ritorna al progetto originario. A ottobre 2008 si approva il progetto definitivo. Il progetto prevede la realizzazione di un tratto stradale (l’estensione complessiva è di 1.700 metri, di cui 300 ancora da costruire) che dalle ex Officine Cerasi si collega con l’esistente rotatoria delle Nazioni sulla strada provinciale 31 Ortana per decongestionare il traffico su piazza XXI Settembre. L’opera viene appaltata al raggruppamento temporaneo d’impresa tra Costruzioni Tomassoni srl, Giubilei srl, Grifi srl, Settembre Costruzioni Generali srl e Asfalterni snc. E viene costituita la S.R. n. 205 Amerina Società Consortile arl”.
Il via ai lavori avviene il 9 novembre 2009 per un importo pari a 3.586.830,28 euro. La data prevista per la chiusura del cantiere è il 14 marzo 2011, ma a giugno 2011 si approva una variante per ulteriori 168.000 euro che determina una nuova fine dei lavori al 30 novembre 2012. Il 9 ottobre 2012 vengono rinvenuti reperti archeologici nella costruenda rotatoria vicina alle ex Officine Cerasi che hanno determinato un sospensione dei lavori, mentre a dicembre 2012 in corrispondenza del cimitero si è verificato un movimento franoso. “Di fatto – spiega l’assessore – dal 2012 ad oggi i lavori sono sospesi ed inizia il contenzioso con il raggruppamento temporaneo d’impresa per le innumerevoli inadempienze e gravi irregolarità. Il Tribunale di Terni a gennaio 2016 ha dichiarato il fallimento della Tomassoni srl, e nello stesso mese, il Comune ha risolto il contratto”.
Amelia, il Comune fa il punto sul cantiere della variante a SR 205
Oggi
Mentre l’amministrazione comunale ha avviato una serie di incontri con le imprese componenti l’Ati per verificare la possibilità di far proseguire il cantiere, è stato necessario procedere alla messa in sicurezza del cantiere, “anche per ridurre i disagi ai frontisti della nuova strada“, commenta Proietti Scorsoni. A gennaio 2017 sono state inoltre avviate le operazioni per il collaudo statico delle opere, propedeutiche alla successiva ripresa dei lavori.
Domani
Se da una parte proseguono le verifiche tecnico-legali per capire con quale forma proseguire il cantiere – se cioè affidarlo alle imprese “superstiti” o bandire una nuova gara – entro febbraio dovrebbe essere ultimato il collaudo statico delle opere. Sarà questo un punto centrale per il futuro prossimo del cantiere. Come centrale sarà il reperimento di ulteriori risorse.
I soldi inizialmente stanziati (circa 4,2 milioni per i lavori e 2,4 milioni per espropri, spese tecniche e così via) non sono sufficienti. In cassa c’è qualcosa come mezzo milione di euro. “Ma per completare l’opera (rotonde, circa 300 metri di tracciato, parapetti, illuminazione, asfaltatura, segnaletica) dobbiamo reperire un finanziamento integrativo” sottolinea l’assessore. La cifra di cui – in maniera ancora indicativa – si potrebbe avere bisogno, si aggira attorno al milione di euro. Che vanno trovati e anche abbastanza in fretta. Per chiudere un cantiere infinito e per evitare che lo stato di abbandono continui a provocare “seri danni alle strutture già eseguite“.