Oggi è la Solennità di San Francesco, ed ancora oggi, a distanza di ben 812 anni, Foligno non ha ancora reso omaggio come meriterebbe al Patrono d’Italia. Eh già, perché c’è un filo invisibile ma solidissimo, che lega ‘lu centro de lu munnu’ Assisi: la storia immortale, e la fama universale di San Francesco, hanno inizio proprio nella piazza grande di Foligno, quando intorno al 1205, il poverello intraprese concretamente la sua strada verso la rinuncia ai beni terreni. Qui si spogliò dei suoi panni, e li mise in vendita, insieme al suo cavallo, per fare poi ritorno a casa a piedi, coperto solamente di stracci. Portò anche le stoffe prese dal padre, Pietro di Bernardone, e destinò tutti i soldi del ricavi a Foligno, al restauro della chiesa di San Damiano.
L’episodio viene ricordato da un’asettica ed anonima lapide, posta sulla facciata del Palazzo delle Canoniche in occasione del settimo anniversario della morte. Ebbene, in oltre otto secoli, la città non ha mai saputo valorizzare a fini turistici e religiosi questo primato, rimasto ingiustamente e colpevolmente sottovalutato. Nessuna evidenza, nemmeno un’illuminazione particolare, anzi: dopo lo spostamento dell’edicola la facciata sottostante si presenta macchiata e coperta di vernice, con un secchio dell’immondizia accanto e due canaline in plastica dalle quale fuoriesce un groviglio di fili elettrici. Altro che onorarne la memoria, siamo quasi al vilipendio.
Lo scorso anno la Pro Foligno provò a colmare questa storica lacuna, indicendo un concorso di idee vinto poi dall’architetto folignate Pietro Battoni, premiato il 6 dicembre 2016 dal sindaco Nando Mismetti e dal presidente Alfredo Ottaviani in una cerimonia istituzionale. La Pro Foligno auspicò la collaborazione delle associazioni per poter realizzare l’opera, capace di costituire un elemento di forte richiamo turistico religioso verso la città, per i tanti pellegrini sulla via di Francesco.
Alcuni anni fa il negozio di abbigliamento mise in vetrina, proprio sotto la lapide commemorativa, una statua di San Francesco e l’iniziativa ebbe un discreto successo, così come lo ebbe la petizione on line su Facebook e lo stesso concorso della Pro Foligno. Ma nonostante tutto, oggi, Foligno si presenta così: con una facciata imbrattata, un secchiotto di rifiuti e tubi di plastica: una pessima cartolina!