La Cia lancia un grido d’allarme sul problema degli ungulati, ma anche delle nutrie, che minano i campi e la sicurezza pubblica. Il duro monito dell’organizzazione agricola: “Sono tre anni che denunciamo lo stato di emergenza. Le Istituzioni hanno fatto troppo poco a livello normativo e operativo, torneremo a manifestare in Umbria, Marche, Toscana ed Emilia. Da prendere in esame anche l’intervento dell’Esercito in alcune aree del Paese”.
“Rischiamo che la nostra non sia solamente una provocazione: di questo passo potremmo chiedere l’intervento dell’Esercito, per evitare che gli animali selvatici -dopo aver flagellato i campi coltivati, facendo milioni di euro di danni- divengano anche un problema per la sicurezza pubblica”. Così la Cia-Agricoltori Italiani torna a denunciare con forza il problema della fauna selvatica nelle campagne del Paese.
Animali ingovernabili continuano a fare danni in molte regioni. Il bilancio già pesantissimo per l’agricoltura potrebbe aggravarsi anche quest’anno, con il pericolo anche per le persone. Un capitolo, quello di cinghiali e altre specie selvatiche che hanno causato in Italia anche eventi luttuosi, che sarebbe gravissimo qualora si ripetessero.
“Le normative varate sulla gestione del fenomeno -sottolinea la Cia- non si stanno rivelando risolutive. Occorre un intervento immediato delle Istituzioni commisurato alla pericolosità dell’attuale situazione, che con l’arrivo dell’estate avrà un peggioramento fisiologico.
Da un primo monitoraggio del territorio effettuato dalla Cia giungono segnalazioni di coltivazioni e allevamenti minacciati da cinghiai e lupi. Ma anche roditori come nutrie stanno provocando significativi danni. Non escludiamo -avverte la Confederazione- così come già avvenuto in Toscana, che potremmo scendere di nuovo in piazza nei prossimi giorni in regioni come l’Emilia, le Marche e l’Umbria (dove la situazione è da bollino “rosso”), qualora i nostri continui appelli rimangano inascoltati”.
“E’ urgente che si attivino, tempestivamente, tavoli di concertazione con il Governo e le Regioni per trovare contromisure a questa piaga che non è risolvibile solo con azioni ordinarie, o peggio con disposizioni che rimangono sulla carta. La fauna selvatica -conclude la Cia- non crea solo perdite materiali agli agricoltori, ma provoca incidenti stradali gravi e minaccia l’incolumità dei cittadini”.