Banche e imprese in crisi, focus su problemi e opportunità - Tuttoggi.info

Banche e imprese in crisi, focus su problemi e opportunità

Sara Fratepietro

Banche e imprese in crisi, focus su problemi e opportunità

Esperti, imprenditori e sindacati a confronto a Spoleto per il convegno della Cisl sul credito in Umbria
Ven, 26/02/2016 - 10:50

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Dalla redditività e solidità del sistema bancario ai problemi delle imprese umbre, passando per l’appello della Regione ad una maggiore collaborazione: sono i vari aspetti affrontati ieri pomeriggio nella Sala Monterosso di Villa Redenta, durante il convegno promosso da Cisl e First Cisl (categoria dei lavoratori del credito), dal tema “Diamo credito al credito in Umbria?”. Un appuntamento affollato e che ha fornito molti spunti utili per l’economia del territorio.

Presente anche la Regione Umbria, attraverso il vice presidente Fabio Paparelli ed il dirigente Luigi Rossetti. Rappresentate anche le banche del territorio: per la Banca Popolare di Spoleto (Gruppo Banco Desio) c’era il direttore generale Angelo Antoniazzi, mentre per la Banca credito cooperativo Spello e Bettona il direttore generale Maurizio Del Savio. “Il problema di redditività del sistema bancario oltre a quello della solidità sono i temi che hanno occupato le banche in questi anni” ha spiegato Antoniazzi, ricordando che la solidità del sistema è un bene generale. “Qual è stata la risposta del sistema? – si è chiesto – Sono stati efficientati i processi e la rete distributiva, ma siamo a livelli incomprimibili, e sono stati fatti rafforzamenti con aumenti di capitale”.

Il convegno, moderato dal segretario regionale Cisl Umbria Pierpaola Pietrantozzi e che ha visto la partecipazione anche del segretario generale regionale First Cisl Umbria Francesco Marini, ha visto anche gli interventi degli imprenditori Renato Cesca e Zefferino Monini. “Se in Umbria c’è sofferenza – ha detto l’imprenditore oleario spoletino – forse abbiamo lavorato male. In un Paese dove le regole sono sempre interpretabili, forse questo è accaduto anche nelle nostre banche. Quando parliamo di banche del territorio – ha osservato – confondiamo in alcuni casi le banche che conoscono realmente il territorio e le sue necessità e quelle che applicano i criteri del rapporto amichevole, e questo non premia”. A fotografare ancor di più le difficoltà affrontate dalle aziende è stato il presidente di Gepafin Salvatore Santucci, che ha ricordato le tante medie imprese in crisi “le cui vertenze insieme raggiungono un numero di lavoratori pari a quello della ThyssenKrupp”.

Presente anche il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra. “La regione non cresce né economicamente né socialmente se non c’è “credito buono” – ha spiegato la Cisl Umbria – che deve essere attento alle esigenze del territorio. Un credito che si deve costituire su un nuovo modello che come sindacato vogliamo che si realizzi in un’ottica di tutela dei cittadini e dei lavoratori”. Ciò in una regione, l’Umbria, che “da troppo tempo sta pagando le conseguenze di una crisi e dove i lavoratori del settore del credito stanno pagando di tasca propria la fase di ridisegnazione degli assetti, degli istituti umbri in nome di un modello che non può essere considerato di sviluppo”. E proprio su questo nuovo modello, auspicabile per la Cisl e la First Cisl, è entrato nel merito il segretario generale regionale della categoria del credito Francesco Marini che ha indicato una strada più vicina al territorio, alla gente e in grado di coniugare le esigenze di un mondo che cambia. E quindi, “ridurre per quanto possibile, le distanze tra i vari attori del nostro territorio: le imprese, i cittadini e gli istituti di credito”. Nella sua analisi si è posta in primo piano la questione dell’occupazione del settore e delle tante questioni aperte che riguardano tra gli altri, i giovani disoccupati fino a 32 anni, quelli di lungo periodo di qualsiasi età, i cassaintegrati e lavoratori in mobilità, le donne in aree geografiche svantaggiate, disabili e lavoratori nelle regioni del Mezzogiorno con più alti tassi di disoccupazione, soprattutto giovanile. “Tutti questi soggetti – ha precisato Marini- sono interessati da uno strumento importante: il fondo nazionale per il sostegno dell’occupazione. Uno strumento che ha già dato importanti risultati nel 2015. A fine dicembre, infatti, sono stati erogati finanziamenti per 12.240 assunzioni e stabilizzazioni effettuate da 220 aziende del settore con una spesa complessiva di oltre 97 milioni di euro”.

“Il credito è un bene della collettività” ha sottolineato il segretario generale First Cisl Giulio Romani nelle conclusioni ai lavori. “Occorre che il sistema creditizio –ha continuato Romani- abbia come mission principale l’interesse dello sviluppo economico e del territorio, nonostante che i capitoli che supportano le banche siano privati e quindi necessitino di remunerazioni. La dicotomia tra l’interesse privato e pubblico può essere risolta esclusivamente consentendo ai portatori di interesse di partecipare alla governance delle banche”.


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