Anche la Giornata della Memoria, a Umbertide, ha portato con sé strascichi polemici. Pochi giorni prima del 27 gennaio, infatti, ad accendere la miccia sono state le dichiarazioni del consigliere di Umbertide Viva Giovanna Monni, che ha contestato la scelta dell’Amministrazione di commemorare le vittime dell’Olocausto con la presentazione del libro di Alvaro Tacchini dal titolo “Guerra e Resistenza nell’Alta Valle del Tevere (1943-1945)”. Secondo il consigliere di opposizione, che non ha voluto esprimere nessun giudizio sulla qualità del testo, da lei stesso letto, nel libro sarebbe nascosto “un equivoco o una cattiva lezione che si finisce per dare ai giovani e ai posteri”.
“La giornata della memoria – spiega Monni – deve ricordare le vittime dell’olocausto, mandate ai lavori forzati prima, e alla morte poi, una volta diventate incapaci al lavoro nei campi di concentramento. Le vittime dello sterminio furono principalmente ebrei, omosessuali e disabili. Il genocidio si consumò in territorio tedesco o in Polonia fino a quando l’armata russa, proprio il 27 gennaio del ’45, fece ingresso in un campo Polacco facendo la macabra scoperta”.
Ebbene, il 27 gennaio è la giornata in cui i riflettori devono entrare nei lager e nei ghetti a ricordare disumane sofferenze inflitte dal regime nazista a persone inermi, rese schiave e poi cenere. L’Amministrazione, invece, sposta l’attenzione sui fatti di guerra e sulla resistenza partigiana. I partigiani furono cittadini impegnati in una guerra civile, diedero un contributo alla liberazione e molte sono state le barbarie perpetrate. Essi godono già di larghi riconoscimenti tutto l’anno e di una giornata esclusivamente dedicata alle loro gesta, il 25 aprile, perciò mi stupisce questo erroneo accostamento, oltremodo inveritiero e diseducativo. Incomprensibile inoltre la partecipazione di Anpi alla giornata della memoria. A quale titolo si oscurano le vittime del genocidio per ricordare le gesta partigiane proprio nel giorno della memoria?
Oggi, a distanza di due giorni dalle celebrazioni, è arrivata la risposta dell’Amministrazione comunale che ha spiegato di aver scelto la presentazione del libro di Tacchini al fine di riflettere concretamente su come l’Olocausto abbia provocato morte anche nel nostro territorio.
Oramai il consigliere di centrodestra Giovanna Monni, per ricordare agli umbertidesi la sua presenza in Consiglio Comunale, ricorre ad uscite mediatiche che le procurano scivoloni incredibili come le recenti affermazioni sul centro storico rese pubbliche attraverso i social media e che hanno provocato un mare di proteste e le recenti esternazioni sulla Giornata della Memoria mediante un comunicato stampa strumentale e fuori luogo.
“La presentazione del volume – aggiunge il Comune – ha toccato appieno i temi dell’Olocausto e del Giorno della Memoria; l’autore li ha contestualizzati nello scenario dell’Altotevere, ricordando i cittadini che hanno ricevuto il riconoscimento di Giusto fra le Genti della Fondazione Yad Vashem per aver salvato la vita di ebrei e umbertidesi. Inoltre l’autore si è soffermato sulla tragica vicenda dei giovani italiani rastrellati e deportati (77 civili e 16 militari) dall’Alta Valle del Tevere nei lager tedeschi nei mesi di maggio e giugno 1944, che divennero “schiavi di Hitler” nelle fabbriche belliche tedesche. Ben 13 di essi morirono di stenti e violenze e tra di loro c’era anche un umbertidese. E’ questo il significato che abbiamo voluto dare alla Giornata della Memoria e ci rammarichiamo che il consigliere Monni non l’abbia, o non l’abbia voluto, comprendere”.