La Provincia di Terni fa dietrofront e inserisce nel portale della mobilità nazionale 15 lavoratori della Polizia Provinciale. Solo 11 giorni fa il vicepresidente della Provincia di Terni Gianpiero Lattanzi sembrava fiducioso di mantenere in vita l’intero Corpo, salvaguardando quindi le competenze e i servizi svolti dalla Provinciale. Poi, evidentemente, qualcosa ai piani alti della Provincia deve essere cambiata e in una frettolosa riunione informale, sindacati e vertici della Polizia Provinciale sono stati messi al corrente della nuova decisione. Per i 15 dipendenti, non è escluso che nei prossimi giorni l’elenco si allunghi, rimangono aperte solo due strade: la ricollocazione in qualità di agente di Polizia Municipale, qualora qualche Comune manifesti la necessità o il licenziamento.
La cosa singolare di questa vicenda è che sembra che nessun dipendente abbia avuto comunicazione del suo inserimento nella lista della mobilità nazionale e che quindi, paradossalmente, potrebbe ancora non esserne al corrente.
Secondo le Rsu l‘iter con il quale la Provincia ha agito e le possibili conseguenze non hanno precedenti in Italia. I lavoratori dell’Ente si ritrovano improvvisamente a fare i conti con termini come precarietà e incertezza.
Preoccupati per questo modus operandi oggi le Rsu e i sindacati si sono riuniti nella Sala consiliare della Provincia:
“Siamo fermamente contrari – spiega la responsabile delle Rsu Cristiana De Angelis – alla decisione dell’Amministrazione di collocare i 15 dipendenti della Polizia Provinciale nel portale nazionale. L’Amministrazione ha operato in assenza di una dotazione organica che disegni il futuro assetto organizzativo con le relative funzioni ed in violazione del dettato normativo di cui all’art. 5 della L. 125/2015, nonché del relativo accordo sottoscritto in Conferenza Unificata lo scorso 5 novembre”.
L’iscrizione nel portale, secondo l’assemblea è una certificazione di soprannumerarietà che mette a rischio la condizione personale, professionale e lavorativa dei lavoratori stessi, nonché la tenuta degli importanti servizi resi sul territorio. L’assemblea ha dato mandato a rsu e sindacati di inoltrare diffida all’Amministrazione e ha quindi invitato a togliere i nominativi dei 15 agenti della provinciale dal portale.
La Polizia Provinciale ha inoltre comunicato con nota l’ufficio stampa di aver rappresentato alla prefettura, quale organo competente, la situazione susseguente al provvedimento assunto in merito al collocamento del personale sul portale nazionale relativamente alle funzioni svolte.
Inoltre, durante l’accesa riunione non si è escluso di mettere in piedi ulteriori e clamorose forme di protesta tra le quali anche l’occupazione del Consiglio Regionale.
Il destino del Corpo di Polizia Provinciale di Terni e Perugia preoccupa anche la politica.
Con un comunicato congiunto Lega Nord e Movimento 5 Stelle hanno resa nota l’intenzione di portare d’urgenza la questione all’ordine del giorno dei lavori dell’Assemblea regionale.
“Tale iniziativa – legge nella nota congiunta – è stata congelata a seguito delle notizie diffuse dall’assessore Antonio Bartolini, il quale ha rassicurato i consiglieri in ordine alle sorti del personale di Polizia Provinciale, nei cui confronti, in queste ore, il Governo sembra stia provvedendo tramite un emendamento in Finanziaria. Ciò manterrebbe integri i corpi di Polizia Provinciale dell’Umbria. Dopo tante promesse disattese dalla Regione e dall’Amministrazione statale, ora attendiamo i fatti“.