Sembrano ormai chiarite quasi definitivamente le modalità della ‘rapina’ a Banca Intesa di Porto Cervo. Un bandito, infatti, a bordo di una moto ha bloccato il cassiere e, per rendere più credibile la minaccia, gli ha applicato sul polso con del nastro adesivo una finta bomba-cinturino. “Abbiamo anche tua mamma in ostaggio” gli ha detto. L’impiegato è così arrivato in banca, ha preso i soldi dalla cassaforte (80mila euro) ed è tornato sul luogo che il malvivente gli aveva indicato per la consegna. Quindi è rientrato in banca. Solo un paio d’ore dopo ha avuto la forza di telefonare ai carabinieri. I militari quando sono entrati in banca lo hanno trovato con il falso ordigno ancora attaccato al braccio. L’uomo, sotto shock, ha raccontato tutto mentre gli inquirenti tentavano di calmarlo in attesa dell’arrivo degli artificieri che solo a tarda mattinata lo hanno liberato dal cinturino. All’interno del bracciale hanno ritrovato della plastilina, un telecomando per l’apertura di un cancello e alcuni fili. Il particolare della presunta bomba è stato tenuto nascosto per un paio d’ore al fine di non creare allarmismi fra i numerosi turisti che, visto il massiccio dispiegamento di forze, ritenevano che si stesse girando una fiction (Aggiornato alle 13.28)
Sarebbe stata più una sorta di estorsione che una vera e propria rapina. Sembra infatti che i rapinatori, una volta intercettato e bloccato il dipendente sulla Olbia-Porto Cervo lo avrebbero costretto ad indossare una cintura dentro alla quale avrebbero messo dell'esplosivo minacciandolo di farlo saltare in aria se non avesse obbedito agli ordini. Poi lo hanno seguito con l'auto a debita distanza fino all'ingresso delal filiale. Il malcapitato è così entrato in banca, ha preso i soldi ed è uscito di nuovo per consegnarli ai banditi. E' quanto avrebbe riferito poco fa uno degli inquirenti che sta seguendo le indagini. (Aggiornato alle 12.12)
Rapina con sequestro lampo. E' quanto riferiscono ora le agenzie di stampa in merito a quanto accaduto alla filiale di Banca Intesa di Porto Cervo. Sembra che il commando abbia sequestrato, poco dopo le 7 di stamani, un impiegato della agenzia. “O ci consegni i soldi o ammazziamo tua madre” lo hanno minacciato i malviventi. Solo intorno alle 10 è riuscito a far scattare l'allarme. Intanto su tutta la zona è scattata una massiccia caccia all'uomo. Le ricerche sono seguite da carabinieri e polizia. (Aggiornato alle 12.06)
Sono pochissime le notizie che trapelano da Porto Cervo dove poco fa ha avuto inizio un vero e proprio assalto alla filiale di Banca Intesa nella rinomata piazzetta del centro turistico. La Banca si trova nello stesso palazzo che ospita lo show room Arca Rosa (Mastro Raphael) di proprietà dello spoletino Mario Arcangeli. Sul posto sono presenti decine di carabinieri e polizia, mentre un elicottero sorveglia dall’alto il centro abitato. Tuttoggi.info è riuscita dopo alcuni tentativi a mettersi in contatto con Mario Arcangeli e Alessandro Casali, i due spoletini che con le rispettive famiglie stanno trascorrendo le loro vacanze a Porto Cervo. Secondo i primi lanci di agenzia sembra che i banditi siano ancora dentro la filiale. Una cintura di esplosivo sarebbe stata fatta indossare ad un impiegato minacciato di consegnare tutto il danaro presente in cassaforte. Da qui la presenza in piazza degli artificieri dei carabinieri. “Non sappiamo ancora nulla – dice al telefonino Casali – qui ci sono decine e decine di agenti che entrano ed escono dalla Banca. Ma non sappiamo se è davvero finito questo incubo. Le strade comunque sono bloccate”. “Non mi sono accorto di nulla” conferma Arcangeli “se non quando sono sceso in piazzetta. Hanno transennato gran parte del portico”. Più tardi gli aggiornamenti (Pubblicato alle 11.32)