“Perché mai dovrei fidarmi di una mamma ignota che va a fare la spesa al suo supermercato sotto casa?”. Così ieri l’assessore Calabrese durante la seduta del consiglio comunale di Perugia a proposito della questione delle mense scolastiche. Il problema continua ad essere la decisione, proposta dall’assessore Diego Dramane Waguè, di abolire le attuali convenzioni per la fornitura di cibo nelle scuole. Tanto che lo stesso Calabrese le definisce “illegali”. Ad oggi infatti, ricordiamo, sono gli stessi genitori ad acquistare il cibo per la mensa dei propri figli.
Mense scolastiche, Waguè non si presenta / Bori, “smentite falsità” da genitori
Immediata la nota del Pd, che afferma che, definedo leconvenzioni illegali, l’assessore Calabrese “attacca non solo tutti i genitori degli alunni delle scuole di Perugia, ma soprattutto il Sindaco Romizi che le ha firmate e i dirigenti scelti dalla Giunta di cui fa parte che le hanno stipulate. Non soddisfatto di queste sue gravissime affermazioni, ha rincarato la dose offendendo il volontariato civile dei genitori che si impegnano nelle associazioni e nei comitati mensa per garantire la migliore alimentazione ai figli di tutti. L’assessore Calabrese, noto alle cronache per le dimissioni lampo sulla questione CentralCom e le smentite ricevute da tutte le istituzioni avendo associato i furti in Centro Storico ad intimidazioni mafiose nei confronti della Giunta, sembra aver sottoscritto un abbonamento mensile alle brutte figure. Nell’anno dell’EXPO dedicato all’alimentazione e alla corretta nutrizione, dove riuscire a garantire cibo sano diventa esigenza vitale per tutti i popoli; in cui in tutti i paesi del mondo si attua la politica del “chilometro zero”, il Governo della città di Perugia promuove nelle mense scolastiche una politica del cibo al maggior ribasso, di costo e qualità. I comitati mensa, oltre a vigilare sulla raccolta delle rette, riescono a garantire la qualità del cibo per tutti i bambini risparmiando per la scuola: ogni anno investono su attività formative, culturali, ricreative, su servizi accessori, come l’acquisto di beni e libri, fino a prodotti di primaria necessità come sapone e carta igienica che dovrebbero essere garantite dal Comune. I genitori impegnano il proprio tempo libero, la loro energia e passione con l’oculatezza e l’attenzione del buon padre di famiglia; al contrario l’amministrazione di centro-destra ragiona solo in termini grettamente economici. La questione delle mense nel Comune di Perugia, la gestione e la qualità del servizio diretto è stata gestita in maniera arrogante dall’assessore Waguè e offensiva dall’assessore Calabrese. Al contrario il Partito Democratico vuole ascoltare le preoccupazione dei genitori, delle associazioni e dei comitati mensa chiedendo un’audizione nella Commissione competente e proponendo, in seguito, una soluzione innovativa e qualitativamente avanzata con la partecipazione e il controllo dei genitori”.