Fundraising per la politica, partiti a confronto / Piazza e militanza al centro - Tuttoggi.info

Fundraising per la politica, partiti a confronto / Piazza e militanza al centro

Alessia Chiriatti

Fundraising per la politica, partiti a confronto / Piazza e militanza al centro

"Opportunità ed esperienze a confronto" / USA e Obama fanno scuola / "In Italia mancano i militanti"
Ven, 09/01/2015 - 17:01

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Morto un modello, se ne fa un altro. Segno del tempo, non certo una logica del tutto italiana. Sintesi che vale anche per la politica e per i finanziamenti ai partiti. Questa la tematica al centro della conferenza tenutasi oggi nella Sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni a Perugia, alla presenza dell’Associazione di professioniste Non profit Factory, con Giulia Barbieri e Veronica Manna, dell’assessore  del comune di Perugia, Michele Fioroni, dell’ex presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, di Laura Alunni, candidata alle regionarie per l’Umbria del M5S, di Sandra Monacelli, consigliere regionale, e di Marco Lombardo, vice-segretario del Pd Emilia Romagna e promotore della campagna di crowdfunding La.Bo. Partiti a confronto dunque, dall’Udc, al Pd, al M5S, i cui rappresentanti hanno discusso del loro punto di vista da esprimere a proposito dei finanziamenti pubblici ai partiti, delle donazioni raccolte appunto tramite il fundraising e della militanza politica in relazione in particolare ai sistemi politici italiano, francese, tedesco e statunitemse.

La normativa in materia di finanziamento, trasparenza e regolamentazione dei partiti politici diventata legge il 20 febbraio 2014 prevede che l’abolizione dei rimborsi elettorali entri a regime nel 2017 con un taglio graduale nei prossimi tre anni rispettivamente del 25, 50 e 75 per cento dell’attuale importo di 91 milioni di euro. Per quanto riguarda la contribuzione volontaria dei cittadini si è introdotta una detrazione per le erogazioni liberali pari al 26% per gli importi da 30 a 30 mila euro. In base alla legge n.96 del 6 luglio dal 2014 la detrazione del 26% verrà applicata anche alle erogazioni liberali a favore delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS). Per queste ultime il limite massimoannuo su cui calcolare la detrazione resta fissato a 2.065 euro, mentre per i movimenti e partiti politici è fissato a 7.800 euro. DOnare ai partiti converrà dunque più che donare per la ricerca scientifica, per i beni culturali o per l’ambiente.

Il confronto tra Francia, Germania, USA e Italia è dunque d’obbligo: in Francia il contributo annuale è previsto dalla legge finanziaria; in Germania il Bundestag eroga un finanziamento che giunge nelle sedi locali dei partiti in base ai voti conseguiti nelle ultime elezioni e alle donazioni dei privati; negli USA i finanziamenti sono invece erogati dal Ministero del Tesoro, che attinge a un fondo finanziato dalla decisione volontaria dei contribuenti di devolvere parte delle proprie tasse.

La battaglia per il voto, e con essa i finanziamenti ai partiti,tornano dunque alla ribalta, e diventa di straordinaria attualità se si pensa alla prossima primavera, quando in Umbria i cittadini saranno chiamati alle urne per le elezioni regionali. Il fundraising è una pratica che funziona molto in paesi come gli Stati Uniti, dove agiscono anche le lobby, declinate con un’accezione positiva. In Italia questo metodo comincia ad attecchire, come per esperienze legatea partiti come Fare per Fermare il Declino. Certa è la necessità di avere al fianco del partito un fundraiser professionista, che veicoli nel modo giusto la proposta politica da finanziare. Si passa poi alla materiale raccolta fondi, partendo da familiari, amici, e possibili militanti. Tasto dolente quest’ultimo, almeno in Italia, dove il numero dei tesserati e dei fedeli al partito si è assottigliato, fino a essere travolto dalla valanga del triste fenomeno dello scollamento dalla partecipazione politica.

Così come ha infatti anche affermato l’assessore Fioroni, “nei partiti manca la militanza politica e i relativo rapporto di evangelizzazione del mlitante stesso. Non ci sono più gli adepti che vanno in giro per raccogliere voti. L’ Italia è un modello difficile da valutare. Grillo ci ha insegnato che dobbiamo andare a cena con la gente, ci ha dimostrato la centralità del candidato, un pò come accadeva già con Berlusconi. Eppure siamo figli di un sistema politico costellato da nomi politici banali rappresentati da loghi terribili. Il Pd ha un problema, non fosse altro che per il numero di tessere ridotto rispetto al passato. Non potrà continuare a fare cene così a lungo“.

Politica online e offline – E’ inoltre vero che nella raccolta fondi, n Italia a volte i cittadini trovano lo scoglio dell’iscrizione online, fatto che negli USA non accade. Fioroni ha infatti aggiunto: “vengo dal mondo dei supermercati, ho imparato che cosa è la targetizzazione, estremamente importante nell’organizzazione della battaglia online e offline della campagna“. A riguardo Guasticchi ha dichiarato: “il tema dell’autofinanziamento è abbastanza giovane. Il finanziamento pubblico dei partiti è da decenni funzionante in Italia, e ha una determinata logica. In questo modo i partiti non andavano ad attingere da altre fonti. Eppure queste fonti di sostentamento non bastavano comunque a reggere la macchina politica dei partiti e delle campagne elettorali. L’opinione pubblica è rimasta così irritata da questo doppio binario di tutela. Ad oggi il sistema politico non è cambiato rispetto a prima. La vera sfida è qui“. Dello stesso profilo i commenti di Monacelli e Alunni, le quali hanno insistito la prima sulla difficoltà di applicazione del modello lobbistico americano in Italia, e la seconda sull capacità del M5S di “riscuotere successo tra i militanti, anche da un punto di vista economico“.

Si tende a non rappresentare chi non mi ha votato” ha poi aggiunto Lombardo: “il difficile sta nel riuscire a coinvolgere la gente nella politica nella vita ordinaria di tutti i giorni”. A bilanciare il tutto può poi intervenire un altro dei fenomeni tutto contemporaneo, ossia quello dei social media: piazze importanti, di grande rappresentatività, che possono cacolare consensi, sentimenti e tendenze. La politica deve dunque saper calcolare il termometro emozionale, anche liberandosi da eventuali miti incarnati dal politico di turno, per quanto carismatico.

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