Ast Terni, operaio scrive al sindaco "Traditi da istituzioni e sindacati" - Tuttoggi.info

Ast Terni, operaio scrive al sindaco “Traditi da istituzioni e sindacati”

Luca Biribanti

Ast Terni, operaio scrive al sindaco “Traditi da istituzioni e sindacati”

Ancora il 'dramma' delle ditte terze dopo la firma dell'ipotesi di accordo per le accierie
Mer, 10/12/2014 - 15:20

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Dopo il comunicato degli operai della ditta “Ilserv”, continua il ‘dramma’ delle ditte terze, che nell’ipotesi di accordo per il piano industriale Ast, firmato al Mise di Roma, sono sostanzialmente rimaste tagliate fuori dalle garanzie che chiedevano. A questo proposito, riceviamo e pubblichiamo la lettera di un operaio indirizzata al sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, nella quale si chiede un incontro per definire alcune questioni rimaste in sospeso nonostante tutto.

“Ci sentiamo traditi” da istituzioni e sindacati; questo il sentimento di alcuni lavoratori delle ditte terze, che dopo quasi 40 giorni di sciopero condiviso con i colleghi Ast, si trovano con un pugno di mosche in mano. Per meglio comprendere leggiamo integralmente la lettera:

“Sig. Sindaco
con la presente intendo informarla e, di conseguenza invitarla, dell’incontro che i dipendenti delle ditte terzi operanti in AST svolgeranno sabato 13 Dicembre 2014.
Come sicuramente saprà, la firma dell’ipotesi di accordo relativa alla vertenza AST, è stata posta dopo una lunghissima e travagliata trattativa che l’ha vista coprotagonista alle organizzazioni sindacali e dirigenza aziendale.
Una firma travagliata quanto importante, fatta con la consapevolezza che, il futuro della nostra città e del nostro benessere personale, dipende quasi interamente da essa e da quello che può scaturire nel breve e medio futuro. 
Proprio per questa ragione ho deciso di scriverle, di comunicarle tutte le perplessità che questo atto ha contribuito a creare, perplessità che nascono da un settore, quello delle ditte terze, lasciato allo sbando e all’insicurezza di un futuro incerto e di prospettiva a dir poco di difficile comprensione.
In poche parole, Signor Sindaco, ci sentiamo abbandonati da chi, come e con noi, ha passato interminabili giorni di precarietà al freddo dei presidi ai cancelli di una fabbrica, quella cittadina, che sentiamo parte di noi e delle nostre famiglie.
Non è mai mancata la voglia di batterci con dignità in questi lunghi 38 giorni, come non era mai mancata la consapevolezza che, in questi e molti altri casi, l’unione fa la forza, resistendo e stringendo i denti davanti alle mille difficoltà, che una assenza prolungata dal lavoro, può inevitabilmente creare.
Ecco Sig. Sindaco, per quanto riguarda la certezza dell’unione di intenti, ho usato consapevolmente l’imperfetto, non perché non sia attuale e proprio dell’animus pugnandi che mi ha sempre contraddistinto, ma perché dopo l’ultima assemblea informativa svolta in fabbrica, il carattere cameratesco, è venuto meno.
Che tutti noi, dipendenti delle ditte terzi operanti in AST, fossimo rimasti stupefatti è un eufemismo, uno stato d’animo accentuato dal fatto concreto degli ultimi incontri a carattere sindacale avvenuti separatamente nei vari alberghi cittadini due giorni prima della firma (Landini al “Garden”, Bentivogli al “Michelangelo”) incontri che celebravano un’ unione di intenti mai vista a favore della clausola di salvaguardia sociale, una tale decisione, da parte delle maestranze sindacali, che ha addirittura portato qualcuno a sbilanciarsi sull’esito positivo riguardante l’oggetto del desiderio.
“Sarà un punto di nevralgica importanza che subordinerà l’esito della vertenza” diceva qualcuno, “Una nota già messa nel carniere delle vittorie” qualcun altro, con la conseguenza di lunghi applausi approvatori e di velleità umorali di importante spessore umano, ma, ahinoi,  come già saprà, tutto questo non esiste più per l’appunto, tutto l’ottimismo che aveva invaso le sale consiliari della Terni alberghiera è sparito nel più assoluto silenzio.
Si Signor Sindaco, assoluto silenzio, un assordante silenzio, uno scocciante silenzio, un preoccupante silenzio che i nostri sindacalisti ci hanno regalato in quel di assemblea, un mutismo talmente rumoroso che ha scatenato un, secondo me, dovuto risentimento verso chi, il giorno prima, aveva dato un senso alle nostre fatiche, alle fatiche durate per ben 38 giorni di stressanti presidi.
Proprio per questo Signore, avrei, avremo il profondo piacere di confrontarci con lei e chi, insieme a lei, si è speso tanto per la nostra causa, scacciare tutti i dubbi e perplessità nati, legittimamente, verso una classe dirigente, sia quella sindacale e politica, da cui ci sentiamo profondamente traditi.
Tutto questo potrà succedere se lei, gentilmente e responsabilmente, vorrà accettare l’invito ad una agorà, quella genuina dei lavoratori tutti delle ditte terzi operanti in AST, confrontandosi apertamente con i suoi concittadini, dando un valore ad una piazza, quella innamorata del proprio territorio, che chiede solo di essere rispettata come tale.
Sfortunatamente non abbiamo spazi così grandi e dignitosi da poter ospitare un incontro cosi nevralgico per il nostro futuro, per questo saremo ben lieti di essere suoi ospiti in un luogo che, magari, sarà così gentile da concederci, questo per essere più vicini a quella istituzione, quella che lei rappresenta, che tanto ha fatto per noi e che, speriamo, possa continuare a fare.
E’ ovvio che se così non fosse, ci dovremo organizzare in modo diverso, magari in posti non così confortevoli dove avremmo il piacere di incontrarla, magari in posti attigui l’ acciaierie, ma che comunque conterranno quella carica di dignità che ci spinge a fare questo importante passo verso di lei e le organizzazioni sindacali.
con profondo rispetto la saluto Sig. Sindaco, rimanendo in attesa di una sua eventuale, quanto cordiale risposta, che possa essere esaustiva e soddisfacente per noi e le nostre amate famiglie.
Saluti Allegretti Marco”.

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