Quando l’ultima decisione è affidata alla sorte tutti sono d’accordo e si rimettono al suo innegabile giudizio. E’ successo alla Nazionale italiana di calcio nel ’68, approdata alla finale degli Europei grazie al lancio di una monetina ed è successo anche in questi giorni nell’ambito di una gara d’appalto ambitissima per i lavori di restauro del Palazzo del Podestà di Montevarchi (Ar).
Tra le oltre 120 offerte di partecipazione alla gara presentate da altrettante aziende al Comune aretino, la commissione preposta alla scrematura delle medesime ha vagliato le due con la miglior percentuale di ribasso (più vicine alla soglia massima stabilita). Il problema è che entrambe le ditte hanno presentato un’offerta identica.
La legge, a questo punto, poiché entrambe le ditte non erano presenti e, di conseguenza, nemmeno abili ad un ripensamento dell’offerta, prevede l’estrazione a sorte.
Dopo alcuni giorni, dunque, la commissione di gara ha dovuto ritrovarsi in un’altra seduta e, questa volta, alla presenza dei membri delle due aziende acquirenti. E la sorte ha fatto la sua scelta: l’assegnazione dell’ultimo stralcio dei lavori andrà infatti alla Due B.C., ditta di Città di Castello.