Subito scintille nel processo penale per il crollo della chiesa di San Giacomo, che si è aperto oggi con un’udienza filtro di fronte al giudice monocratico Delia Anibaldi. L’avvocato Antonio Belardo, che difende il legale rappresentante della ditta incaricata dei lavori prima dell’incidente del novembre 2010, ha infatti presentato una serie di eccezioni preliminari circa la legittimità della parrocchia, e del parroco in particolare, a costituirsi parte civile nel procedimento, inducendo il giudice ad aggiornare l’udienza per poterle valutare attentamente.
Parte civile “irregolare” – In primo luogo, secondo Belardo, il parroco di San Giacomo Don Giovanni Cocianga, avendo solo poteri ordinari, non sarebbe legittimato a costituirsi parte civile nel processo se non in presenza di un’autorizzazione specifica del vescovo, trattandosi appunto di un atto di straordinaria amministrazione. In secondo luogo, ha sostenuto in aula l’avvocato, ci sarebbero dubbi sulla regolarità della procura speciale rilasciata dalla curia agli avvocati Nardocci e Borgogno, incaricati di tutelare gli interessi della parrocchia. Alle eccezioni si sono associati gli avvocati difensori degli altri imputati, ma Belardo è andato oltre, chiedendo anche l’estromissione dal giudizio del responsabile civile, appunto il suo assistito.
“Tutto legittimo” – Richiesta alla quale ha fatto opposizione il pubblico ministero Gennaro Iannarone, incaricato di sostenere il quadro accusatorio, il quale ha anche aggiunto come eventuali carenze o irregolarità nella costituzione di parte civile possano essere sanate durante l’iter processuale. Alle obiezioni del dottor Iannarone si sono chiaramente associati gli avvocati Nardocci e Borgogno, sottolineando non solo che la nomina di Don Giovanni Cocianga è del tutto legittima, rientrando negli atti di amministratore parrocchiale che comprendono anche i poteri straordinari, ma anche che l’attività di supervisione sui lavori prima e dopo il crollo da parte di monsignor Boccardo è ampiamente documentata.
Rinvio – Le eccezioni sollevate oggi in aula, alcune delle quali regolate dal diritto canonico, necessitano comunque di un approfondimento da parte del giudice Anibaldi, che si è riservata di decidere in merito aggiornando l’udienza al prossimo 4 luglio alle ore 15.
Gli imputati – Oltre al titolare della ditta incaricata dei lavori, difeso dal già citato avvocato Belardo, sul banco degli imputati ci sono i direttori e i responsabili dei lavori in fase di progettazione difesi dall’avvocato Salvatore Finocchi, i progettisti strutturali difesi dagli avvocati Massimo Marcucci e Massimiliano Oggiano e il coordinatore per la sicurezza difeso dall’avvocato Michele Faustini. Sono tutti accusati di disastro colposo a di violazione di norme in materia di edilizia e sicurezza sul lavoro.
Riproduzione riservata ©