Con il pretesto di mostrarle i suoi conigli l’avrebbe attirata nel giardino di casa e lì, una volta al sicuro da occhi indiscreti, l’avrebbe costretta a consumare degli atti sessuali. Protagonisti di questa terribile vicenda sono un uomo di 63 anni residente nel comprensorio spoletino e una bambina di appena 8. Questa la loro età all’epoca dei fatti, oggi l’uomo ne ha 75 e la bambina è ormai una giovane donna di 21 anni. Già, perché a distanza di ben 13 anni da quell’estate le parti sono ancora in attesa della sentenza di primo grado.
I particolari – Il quadro accusatorio ai danni dell’imputato è piuttosto pesante. Avrebbe allontanato la bambina dallo sguardo della madre col pretesto dei conigli, poi, dopo essersi seduto su una sedia, slacciato la cerniera dei pantaloni e abbassato le mutande, l’avrebbe presa in braccio in modo repentino e messa a sedere sopra le sue ginocchia, sfregando i genitali contro il corpo della piccola, che sopra alle mutandine indossava una gonna corta. Il tutto sarebbe durato alcuni minuti prima che la minore, fortemente a disagio, decidesse di allontanarsi e tornare dalla madre, che conosceva bene l’uomo per aver svolto alcuni lavori in casa sua.
Nuovo rinvio – In tribunale per l’udienza odierna, rigorosamente a porte chiuse data la gravità dei fatti trattati, non c’erano né l’imputato né la presunta vittima. Il collegio penale ha escusso solo una testimone, che ha tentato di ripercorrere i fatti di quell’estate di ben 13 anni fa. Il processo è stato poi aggiornato al tre novembre prossimo, giorno in cui verranno sentiti gli ultimi due testi della difesa. Poi, finalmente, si dovrebbe arrivare a sentenza. I genitori della ragazza si sono costituiti parte civile nel procedimento.
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