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Ims, tensione alle stelle / Proclamato sciopero, fischi e lanci di uova sotto sede Confindustria

Redazione

Ims, tensione alle stelle / Proclamato sciopero, fischi e lanci di uova sotto sede Confindustria

Ven, 28/03/2014 - 09:49

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Jacopo Brugalossi

Avrebbe dovuto essere la giornata delle firme per il passaggio alle due nuove aziende che avrebbero preso il posto di Ims e Isotta Fraschini, e invece è finita con la tensione alle stelle e un fitto lancio di uova e farina ai danni della sede di Confindustria e dei vertici del Gruppo Casti. Non poteva essere più “nero” il mercoledì per i lavoratori della ex Pozzi, arrivati in 50 circa a Perugia con ben altre aspettative.

Tutto “congelato” – Il piano proposto dalla proprietà, riferiscono alcune fonti sindacali, non solo avrebbe congelato i Tfr, gli stipendi arretrati e le ferie cumulate, ma avrebbe addirittura bloccato gli accordi aziendali interni, come ad esempio le maggiorazioni per i turni di notte e gli straordinari, arrivando perfino a tagliare le agevolazioni per il servizio mensa. Un accordo giudicato troppo univoco dai lavoratori, che prima hanno ribadito un secco “no” alla firma, e poi hanno sfogato la propria frustrazione lanciando uova e farina contro le finestre del palazzo.

No alla firma – Tardivo, sempre secondo i lavoratori, il tentativo di passo indietro della proprietà che, vista la malaparata, si sarebbe dichiarata disponibile a rivedere il piano, assicurando nel frattempo gli ammortizzatori sociali per altre 13 settimane. Nulla da fare, i lavoratori hanno ribadito il loro “no” alla firma dell’accordo sindacale e indirizzato fischi e cori di disapprovazione nei confronti dei delegati del Gruppo Casti, costretti la sciare in fretta e furia l’edificio.

Sciopero – Ieri, a mente fredda, i lavoratori dell’Ims si sono confrontati tra loro in un’assemblea sindacale, durante la quale è stato votato a maggioranza (70 si contro 49 no) lo sciopero da oggi fino al 4 aprile, data in cui la proprietà si è detta disponibile a rincontrarli per rivedere alcuni punti dell’accordo. Sul quale, precisano i lavoratori, pesa anche l’assordante silenzio della politica cittadina. “Stiamo chiedendo a gran voce un tavolo con sindacati, commissari e politici, per capire chi veramente vuole aiutarci ad uscire da questo tunnel – sottolineano -, purtroppo però tutto tace”.

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