Il Consiglio provinciale ha votato ieri, 21 ottobre, con 12 favorevoli e 1 contratrio la delibera di messa in liquidazione dell’Isrim. L’assessore allo Sviluppo Domenico Rosati ha spiegato le motivazioni dell’atto “che ha alcune finalità importanti – ha detto – tra cui la possibilità di far scattare il meccanismo degli ammortizzatori sociali per i dipendenti che sono attualmente a contratto di solidarietà a circa 400 euro al mese e l’opportunità di offrire possibilità per l’affitto di rami d’azienda da parte di privati che salvaguardino posti di lavoro e conoscenze e immettano nuova liquidità, posizionando l’Isrim a livello regionale come uno dei punti di riferimento in fatto di crescita e sviluppo dell’Umbria. Obiettivi – ha concluso – sui quali le istituzioni locali e regionali marciano in maniera compatta”.
Nel dibattito sono intervenuti: Andrea Sacripanti (gruppo Misto) che ha sottolineato la mancanza in passato di azioni per affrontare nel merito la vicenda e i problemi dell’Isrim in maniera tempestiva e “l’incapacità della politica di capire in tempo cosa sarebbe successo nel futuro”; Zefferino Cerquaglia (Psi) secondo il quale “l’Isrim non ha fatto legame con il territorio ed ha avuto spesso un rapporto conflittuale anche con l’Università e tutto questo per responsabilità della politica. Non può essere solo una questione finanziaria, doveva essere una questione da affrontare in sede politica”; Roberto Montagnoli (Pd) ha sostenuto la necessità di legare l’Isrim al mercato. “E’ l’unica strada pe4rcorribile in un paese come l’Italia – ha sottolineato – in cui non ci sono risorse adeguate per finanziarie la ricerca”.