L'Arcivescovo Fontana consacrerà l'edificio di culto il giorno di Natale alle 17 Il giorno di Natale per la diocesi di Spoleto-Norcia sarà veramente speciale. Dopo la messa della notte in cattedrale e il pontificale del 25 mattina, sempre in duomo alle 11.30, l'arcivescovo il pomeriggio sarà a Bevagna per la riapertura della chiesa parrocchiale. Dopo 10 anni, infatti, si tornerà a celebrare nello splendido tempio romanico, con cripta, di S. Michele Arcangelo, uno dei luoghi di culto più belli della Chiesa spoletina, fortemente danneggiato dal terremoto del 1997. L'arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Riccardo Fontana, insieme al priore mons. Giovanni Marchetti e ai sacerdoti della zona, dedicherà l'altare alle ore 17. Saranno presenti, oltre naturalmente ai fedeli, anche numerose autorità civili, ad iniziare dal sindaco di Bevagna Enrico Bastioli. L'edificio di culto è stato messo in sicurezza e restaurato: è tornato al suo antico splendore. L'arcidiocesi di Spoleto-Norcia, collaborando con le istituzioni civili, si è prontamente adoperata per il recupero della splendida chiesa, che è il monumento più significativo della patria del Beato Giacomo Bianconi. Ora S. Michele è riaperta al culto dei fedeli, da sempre legati alla loro chiesa, ed è di nuovo disponibile per l'ammirazione dei turisti che affollano la ridente città della pianura umbra. Progettista e direttore dei lavori è stato l'architetto Bruno Gori della “PRO.REST. s.r.l.” di Spoleto; strutturista l'ing. Riccardo Vetturini; gli impianti sono stati realizzati dall'ing. Francesco Flavoni e dall'ing. Andrea Ronconi; i lavori sono stati eseguiti dalla ditta “Nanni e figli s.n.c.” di Castel Ritaldi. A breve verranno fatti altri interventi di restauro: nella cripta, nella cappella ottagonale e in alcuni punti della facciata. Ciò non impedirà, comunque, ai fedeli di partecipare alle funzioni religiose, nella massima sicurezza. L'altare è stato restaurato dalla “COO.BE.C.” (Cooperativa beni Culturali) di Spoleto. La sede e il pulpito sono nuovi, così come l'impianto di illuminazione, la pavimentazione e il riscaldamento. La chiesa di S. Michele è stata eretta nel XII secolo dagli architetti Brunello e Ridolfo, gli stessi che progettarono, sempre a Bevagna, quella di S. Silvestro. L'edificio di culto presenta una pianta ad aula basilicale con presbiterio rialzato; è priva di transetto e suddivisa in tre navate di sei campate ciascuna, separate da colonne che sostengono archi a tutto sesto. Sotto il presbiterio c'è la cripta a pianta quadrangolare, suddivisa in dodici campate da sei esili colonne di reimpiego. La facciata, in blocchetti di travertino, è caratterizzata nella fascia inferiore da tre portali. In particolare all'imposta dell'arco, a sinistra, c'è il busto alato di San Michele che tiene il libro aperto e la spada, con un drago che cerca di addentarla; a destra un altro angelo. La prima volta fu consacrata nel 1170 per assolvere alla funzione prima di Cattedrale e poi, quando Bevagna confluì nella diocesi di Spoleto, di collegiata. Nel XV secolo l'allora priore fece restaurare il tetto della Chiesa: fu, poi, consacrata nel 1666 dal cardinale Cesare Facchinetti, vescovo di Spoleto. In questo periodo il tempio fu modificato per adattarlo al nuovo gusto barocco. Tra il 1951 ed il 1957 la Soprintendenza ai Monumenti dell'Umbria ha riportato la chiesa alla sua conformazione originaria, eliminando le aggiunte avvenute nel corso dei secoli.
L'ARCIVESCOVO FONTANA RIAPRE AL CULTO SAN MICHELE A BEVAGNA
Dom, 23/12/2007 - 09:17