Atti vandalici e scritte oscene negli edifici scolastici di Perugia - Tuttoggi.info

Atti vandalici e scritte oscene negli edifici scolastici di Perugia

Redazione

Atti vandalici e scritte oscene negli edifici scolastici di Perugia

Mer, 23/05/2012 - 18:23

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Murales, scritte oscene e sistematici danneggiamenti di vario tipo agli edifici scolastici di Perugia e dell'immediata periferia della città, allarmano l'amministrazione comunale.

Gli uffici competenti hanno calcolato che nel 2011 l'amministrazione ha speso circa 31 mila euro per risarcire danni agli edifici scolastici, provocati da atti di vandalismo di varia natura. Intrusioni notturne, furti e danneggiamenti rappresentano il pericolo del fine settimana che interessa prevalentemente gli istituti del centro storico e di Perugia sud, zona in cui per recuperare i danni sono stati spesi ben 15 mila euro.
“Dai nostri uffici – riferisce il vice sindaco Arcudi – è stato stilato un primo rapporto sull'entità dei danni nei primi cinque mesi dell'anno. Danni ingenti e ricorrenti che drenano risorse che potrebbero essere più opportunamente impiegate per migliorare le strutture”.

Da gennaio 2012 ad oggi, si registrano altri 20.500 Euro circa di danni nelle scuole della zona sud e poco più di mille nell'area del centro storico. Le più recenti sono le due intrusioni che si sono verificate nelle notti del 16 maggio e del 18 maggio presso le Scuole Kennedy e Cortonese per cui è all'esame l'ipotesi di far eseguire un pattugliamento notturno nelle vicinanze di questi edifici.

Va sottolineato che i calcoli dei danni non comprendono gli imbrattamenti delle parete esterne, che riguardano la quasi totalità degli edifici scolastici. In questi casi ormai si interviene solo per cancellare scritte dai contenuti particolarmente gravi, perché la parete riverniciata a nuovo è presto obiettivo di nuove “opere” di vandalismo. Presso la scuola materna di Cenerente, per esempio, l'intera parete esterna, di circa 60 mq, è stata ricoperta di scritte e murales.

“E' evidente – aggiunge Ferranti, assessore alla scuola – che il comune interviene dove e come può, ma è altrettanto ovvio che c'è un problema di malcostume. Bisogna far transitare nei ragazzi l'idea che la scuola è un bene pubblico e come tale va rispettata. Il ruolo della famiglia, e della stessa educazione scolastica, in tal senso è fondamentale”. (fd)

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