“Che fine farà la Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano??? La legge Regionale di riordino delle Comunità Montane parla di una riduzione delle stesse, cosa che mi trova anche favorevole se l’intenzione è quella di limitare costose giunte e inutili centri di potere, ma vorrei capire come avverranno gli accorpamenti, quale sarà il ruolo e cosa dovranno fare i nuovi enti montani, tutte domande a cui legge non ha dato risposte . Infatti non si è entrati nei dettagli più importanti che sono: 1)ESCLUSIONI. Sono esclusi i comuni sopra i 25.000 abitanti, (quindi Spoleto con i suoi 38.000 sarebbe esclusa) salvo poter rientrare con una deroga concessa dai comuni facenti parte della stessa, all’atto della scrittura del nuovo Statuto. Ciò significa che i comuni che ieri esclusero Spoleto dall’Unione dei Comuni, domani dovrebbero concederci il lascia passare per entrare nella nuova Comunità Montana!!!! La vedo dura anche perché se la memoria non mi inganna l’Assessore Regionale al Bilancio(quello che ha partecipato alla festa dell’Unità) era tra i fautori della nascita dell’Unione dei Comuni senza Spoleto e colui che ha sottratto circa 200.000 euro dal bilancio della nostra Comunità Montana a favore della solita unione dei Comuni denominata “Terre dell’Olio e del Sagrantino”. Ma poi se uno ci riflette meglio perché venne creata una “Unione dei Comuni”, se la Comunità Montana come previsto dal TUEL(testo unico enti locali) è una “Unione dei Comuni”??? 2)RIASSETTO. Qui la situazione è ancora più paludosa, in quanto tutti i ragionamenti sono fatti sulle voci che si rincorrono dal Palazzo della Regione e che la legge ha rimandato a successivi pronunciamenti. Ci giungono voci di uno smembramento della Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano con relativa annessione a quella con sede a Valtopina(comune a due passi da Foligno). Non si prenderebbe minimamente in considerazione la possibilità di un accorpamento omogeneo con quella della Valnerina, anche nel rispetto del TUEL che recita all’art. 27 comma 4 che la “Regione individua gli ambiti o le zone omogenee per la costituzione delle Comunità Montane”. Per quanto riguarda gli accorpamenti invece non ci sono voci che riguardano quella denominata “Valli del Trasimeno” e dove il nome “Valli”ci dice che di montano c’è poco, ma di peso politico molto. Vero è che buona parte del bilancio di quest’ultima deriva dalla cura del verde pubblico del Comune di Perugia e degli altri comuni.E’ forse la nostra Comunità Montana a Spoleto che cura il verde pubblico? No!!! Come mai??? Chi lo cura???.3)RUOLO. Per ordine è l’ultimo ma non meno importante. La legge e in alcuni casi i funzionari della Regione, ci dicono quello che la Comunità Montana non deve fare, come ad esempio la difesa idraulica del territorio, i lavori conto privati oppure chiedere “oneri istruttori”come rimborso spese per i servizi che offre. Qualche volta vorremmo sapere anche quello che dovrà far!!! Anche perchè quando si prova a ritagliarsi un ruolo non è che poi finisce meglio, mi riferisco al “progetto delle piante tartufigene”. Infatti anni fa, alcuni tecnici dell’Ente e dell’Università avviarono nella nostra Comunità un progetto per la realizzazione di piante micorizzate per la produzione del tartufo. Un progetto ancora oggi tanto sbandierato dalla attuale Presidente ( nelle sedi opportune verificheremo i risultati), e invece tanto snobbato dal solito Assessore Regionale al Bilancio che ha stanziato nel nello scorso anno per la nostra Comunità Montana 3.000 euro a fronte dei 250.000 dati ad Umbriaflora per lo stesso progetto(Azienda nei pressi di Foligno). Quindi questa legge non ha provveduto ad una seria riorganizzazione, che non penalizzi i soliti territori e che pensi alla tutela e valorizzazione del territorio montano. Si preferito come al solito penalizzare il territorio dello spoletino a vantaggio dei soliti territori, che vanno dal lago Trasimeno all’alto-tevere fino al folignate.Quindi come si poteva pensare di parlare di un così spinoso problema alla “festa dell’unità”, poi con l’Assessore al Bilancio della regione dell’Umbria, che è uno dei responsabili di tale riforma!!! E poi con chi, con Sindaci dei comuni vicino, gli stessi che a seconda della riunione che stavano partecipando, lodavano o magari maledivano la riforma??? Si è preferito non affrontare l’argomento, si è fatto finta che tutto va bene come nei migliori spot-elettorali Bruniniani. Il Sindaco di Spoleto alla fine del suo secondo e ultimo mandato, si guardato bene dall’innescare una così pericolosa miccia, si è defilato, ad esempio non si è posto il problema (anche se richiesto dal sottoscritto in Consiglio Comunale) di sciogliere il nodo politico con gli altri Sindaci, sulla permanenza di Spoleto all’interno dell’ Ente Montano, non si è tentato nemmeno con gli altri Sindaci di fare fronte comune contro una dissennata riforma Regionale. Il sindaco e la maggioranza hanno preferito lasciare che gli eventi maturassero e facessero il proprio corso, una loro libera scelta, anche se indecorosa, e non adatta a salvaguardare la nostra Comunità Montana prima, e poi la nostra città che lui troppo spesso maldestramente rappresenta. Gianmarco Profili (Consigliere Comunale di A.N. di Spoleto)
PROFILI (AN) SUL RIORDINO DELLE COMUNITA' MONTANE
Sab, 22/09/2007 - 16:05