Centro storico, il comune punta tutto (solo?) sul decoro - Tuttoggi.info

Centro storico, il comune punta tutto (solo?) sul decoro

Redazione

Centro storico, il comune punta tutto (solo?) sul decoro

Mer, 05/10/2011 - 16:25

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di Francesco de Augustinis

Sicurezza e decoro, quest'ultimo inteso in un'ampia accezione che comprende la rivalutazione e il ripristino di alcuni spazi. Sono queste le principali criticità e i principali vettori di intervento individuati dal comune di Perugia dopo lunghi mesi di lavoro, per mettere a punto un documento -ancora provvisorio ma ormai ben definito- per le strategie di rilancio del centro storico della città.

A presentare il documento è stato stamattina il vicesindaco Nilo Arcudi -con delega al centro storico e, appunto, al decoro- in un'accesa conferenza stampa.

Sicurezza e steward– Quello della sicurezza è il principale nodo individuato dall'analisi svolta negli ultimi mesi dal comune, svolta sulla base di dati, con il supporto di gruppi organizzati di residenti e attraverso dei sondaggi sulle varie tematiche tra i negozianti e gli abitanti del centro.

“La situazione così com'è è inaccettabile”, ha detto il vicesindaco. “Non possiamo avere intorno a palazzo dei Priori spacciatori con la droga nelle ore più impensabili. E' una situazione insostenibile”.

Secondo Arcudi, però, la questione della sicurezza riguarda principalmente le forze dell'ordine, mentre l'amministrazione ha fatto quanto poteva con il recente richiamo a un maggiore presidio e con l'iniziativa diplomatica di Boccali, che ha scritto all'ambasciatore tunisino a Roma e al ministro degli esteri Frattini per coinvolgerli nell'affrontare il problema dell'immigrazione irregolare. Su questo fronte Arcudi, che domani incontrerà Frattini, ha detto solo che tra le intenzioni della giunta c'è quella di reintrodurre gli steward a presidio notturno delle principali piazze: “Rifaremo sicuramente quel tentativo”, ha detto Arcudi, secondo cui questo tipo di controllo potrebbe portare rimedio a situazioni particolarmente difficili come quella di via Bartolo, dov'è quotidiana la richiesta d'aiuto dei residenti contro spaccio e movida incontrollata.

Decoro – Dove si snoda la maggior parte degli interventi messi in cantiere dall'amministrazione è invece il tema del decoro urbano, secondo una visione in cui la priorità è rendere più attrattivo e vivibile il centro, anche infondendo in chi lo frequenta una cultura e un'immagine di ordine. Rientrano su questo fronte alcuni interventi già realizzati, come il ripristino dei giardini del Campaccio o l'istituzione di alcuni mercati come in corso Garibaldi, e altri interventi ancora in cantiere, come quelli di decoro in piazza Danti, piazza Matteotti e via Fratti. Tra gli interventi per il decoro, sono da segnalare le prossime reinstallazioni dei vespasiani in alcuni vicoli del centro, spesso trasformati in bagni a cielo aperto, l'ipotesi di tenere aperti dei bagni pubblici fino a tarda notte nei periodi estivi e il servizio -già attivo- di raccolta di siringhe per le strade da parte di operatori specializzati. Sempre in tema decoro rientrano poi alcune operazioni finanziate dal bando regionale Puc, come la creazione del logo per il centro storico o la realizzazione dell'info point turistico.

Arcudi ha tenuto a sottolineare stamattina che sul fronte decoro la situazione non è poi così tragica, richiamando un articolo pubblicato dal New York Times del 17 settembre, che decanta le lodi del centro storico e della gastronomia del capoluogo umbro.

Recupero edifici – Tra le iniziative su cui punta l'amministrazione per il rilancio del centro vi è poi il recupero e il riutilizzo di alcuni edifici “dalle grandi potenzialità” per il centro di Perugia. E' il caso dell'ex carcere di piazza Partigiani, che secondo Arcudi l'amministrazione spera di far risorgere -tramite privati- come centro polifunzionale, con alloggi e uffici, o della caserma militare di corso Garibaldi, sul recupero della quale il comune media con il ministero della Difesa dal 2004, forte oggi dell'attuale politica nazionale di vendita degli immobili pubblici che potrebbe “dare un'accelerazione”. Ed è il caso dei progetti di residenza pubblica realizzati in via Oberdan o via Fratti. Discorso a parte poi per il trasferimento della caserma dei Carabinieri in una struttura nei pressi della parrocchia Santo Spirito e di via dei Priori su cui, secondo Arcudi, per ora c'è la volontà unanime dell'arma e dell'amministrazione.

Sulla questione del recupero degli edifici, Arcudi ha anche aggiornato i giornalisti presenti sulla situazione del cinema Turreno, ad oggi ancora chiuso, e del Mercato Coperto. Secondo il vicesindaco, ci sono ancora allo stato attuale “diverse centinaia di milioni di finanziamenti” del Puc pronti per essere investiti nel cinema di piazza Danti ma, dopo alcune trattative fallite, mancano i presupposti tra l'attuale proprietà dell'edificio e i potenziali acquirenti.

Circa il Mercato Coperto, Arcudi ha detto invece che “nelle prossime settimane il comune deciderà come affrontare la questione”, in quanto “la situazione attuale non va più bene” e potrebbe essere necessario “trovare un'alternativa”.

I “non problemi” del centro – Grandi assenti dell'analisi del comune presentata oggi, il problema dello spopolamento e della chiusura dei negozi. Secondo Arcudi, infatti, questi sarebbero problemi non veritieri: “Non è vero che non ci sono più negozi in centro”, ha detto, sostenendo che dal 2000 ad oggi le attività commerciali in centro sono passate da 673 a 675.

Contraddicendo quanti pensano che alla base del problema della sicurezza nel centro di Perugia vi sia lo svuotamento delle sue vie, come in zona Priori o in via della Viola e dei Cartolari, Arcudi ha detto che “non è vero che il centro storico si è spopolato”. “Dal 2000 ad oggi è cambiata la tipologia degli abitanti”, ha detto il vicesindaco, facendo riferimento alla partenza delle famiglie tradizionali e all'arrivo di una popolazione di stranieri.

Arcudi ha ammesso in particolare il calo degli studenti, dovuto ad un minore afflusso dal sud e ad un calo qualitativo dell'ateneo perugino, affermando però che questo è un tema che sta all'università affrontare e su cui l'amministrazione non ha in programma alcun intervento.

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