Il caso dell’insediamento a Petrelle di un allevamento avicolo biologico da 30.000 polli sarà approfondito in una commissione preposta, alla quale saranno invitati i rappresentanti del ‘Comitato Ambiente Petrelle e Valminima’ e l’imprenditore interessato ad avviare l’attività.
Consiglio comunale straordinario sui 30.000 polli a Petrelle
Questo è quanto ha stabilito il Consiglio comunale straordinario di ieri (lunedì 4 gennaio), in cui sono stati affrontati gli aspetti urbanistici e ambientali del progetto e si è registrata una generale condivisione a focalizzare ulteriormente valutazioni tecniche e politiche sulla vicenda.
La riunione monotematica, richiesta da un quinto dei membri dell’assise per discutere la mozione presentata da Marco Gasperi (Gruppo Misto), ha visto la partecipazione in collegamento audio-video anche dei rappresentanti del ‘Comitato Ambiente Petrelle e Valminima’, che hanno espresso le “preoccupazioni per l’impatto ambientale dell’allevamento“, mentre l’amministrazione comunale, con il sindaco Luciano Bacchetta e l’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini ha ribadito “la priorità alla tutela della salute pubblica, ma anche la doverosa attenzione alle iniziative imprenditoriali che rispettino le leggi“.
Le ragioni e i timori del Comitato
Il presidente del comitato Luigi Castori ha evidenziato che “un allevamento avicolo come quello previsto a Petrelle potrebbe creare attraverso la pollina un problema di inquinamento atmosferico legato alla formazione di polveri sottili, in grado di causare gravi problemi all’apparato respiratorio, ma anche inquinare le acque superficiali e le falde acquifere, attivare focolai infettivi, soprattutto per l’influenza aviaria, peggiorare la qualità di vita dei residenti per le emissioni odorigene e l’inquinamento acustico derivante dai trasporti”.
Nelle Marche ci sono state prese di posizione di sindaci contro aziende che avevano tutti i permessi, per cui invito a dire un forte ‘no’ a questo allevamento per tutelare la salute degli abitanti di Petrelle e della Valminima
Il caso sarà approfondito in commissione
A conclusione del dibattito, Gasperi ha ritirato la mozione che chiedeva di “adottare in via cautelare interventi finalizzati a impedire la continuazione o l’evolversi di attività che presentano i caratteri di possibile pericolosità, per effetto di esalazioni, scoli e rifiuti riguardanti gli allevamenti” e l’assise ha recepito la proposta di un ulteriore approfondimento in commissione sostenuta in particolare da Sassolini (Fi), Pescari (Pd), Morani (Psi), Zucchini (Democratici per Città di Castello) e Arcaleni (Castello Cambia).
Ora il confronto con l’imprenditore
“Sulla sostanza che l’insediamento non sia adeguato siamo tutti d’accordo, va individuata una forma che tuteli questa sostanza, ma anche i diritti dell’imprenditore, facendo un lavoro certosino che ci permetta di trovare una soluzione”, ha concluso il dibattito il sindaco Bacchetta, con Gasperi che ha accolto la proposta sottolineando: “Mi interessa la condivisione, quindi ritiro la mozione e la porto in commissione se è ritenuto il percorso più idoneo, invitando in quella sede anche gli organi preposti e il titolare, che ha il diritto di manifestare le proprie idee”.
“…e speriamo prevalga il buonsenso”
“Dobbiamo lavorare a un confronto con l’imprenditore in commissione, in modo corretto, ma chiaro – ha proposto Bacchetta – Occorre capacità di dialogo per fargli comprendere che non è il caso di fare questo insediamento, fermo restando che non possiamo costringere nessuno, ma solo invitare il nostro interlocutore a confrontarsi con noi, sperando che prevalga il buonsenso”.