L’Associazione nazionale partigiani potrà partecipare alle celebrazioni per il 25 aprile 2020, 75esimo anniversario della Liberazione.
Palazzo Chigi mette nero su bianco la decisione che smorza così le polemiche alimentate dalla lettera del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che sembrava limitare, per l’emergenza Covid-19, la partecipazione alle sole autorità pubbliche (prefetto, questore, sindaco).
Equivoco quindi chiarito nel giro di poche ore: “La Circolare non esclude in alcun modo l’Anpi dalle celebrazioni del 25 aprile” si legge in una nota stampa della Pdcm “le associazioni partigiane e combattentistiche potranno quindi partecipare , naturalmente in forme compatibili con l’attuale situazione di emergenza. Saranno date ulteriori indicazioni in tal seno ai prefetti con la consapevolezza del valore che questo anniversario ricopre per l’Italia e dell’importanza di difendere la memoria democratica del Paese”.
“Non dimenticare significa combattere”
Intanto a Spoleto l’associazione culturale Casa Rossa, alla vigilia della Festa, ha inviato una nota molto critica nei confronti dell’attuale amministrazione del sindaco De Augustinis.
“Il settantacinquesimo della Liberazione cade in una situazione drammatica di reclusione sociale e di morte a causa della pandemia da corona virus” si legge ” Una situazione gravissima, la cui dimensione ha precisi responsabili: chi ha devastato l’ambiente, chi ha smantellato la sanità pubblica, chi vuole continuare a fare profitti sulla pelle dei lavoratori, in una sola parola i capitalisti e, su loro mandato, i governi degli ultimi 30 anni per quello che riguarda il nostro paese. E’ in questa condizione che siamo chiamati di nuovo a resistere. A Spoleto il mantra della destra “il 25 aprile è divisivo”, è stato fatto proprio dall’Amministrazione Comunale”.
“Lo scorso anno l’Amministrazione cittadina si rifiutò di partecipare insieme all’ANPI, alla deposizione della corona alla lapide al giro della Rocca, che ricorda le evasioni da quel carcere, del 14 ottobre e 23 novembre 1943, che segnarono l’inizio della Resistenza armata sulle nostre montagne e il Sindaco De Augustinis dal palco di Piazza della Libertà ebbe a dire: ‘…dietro il 25 aprile c’è stata una popolazione che soprattutto ha deciso anche di cancellare tutto quello che poteva essere divisivo, a favore di una cultura che sia il più possibile integrata di tutte le varie componenti, di tutte le varie culture, di tutte le varie spinte….di tutte le varie ideologie che hanno caratterizzato un periodo storico lungo, ma che costituiscono esse stesse il nostro futuro’. Parole gravissime che non dimentichiamo. Lo scorso anno manifestammo in Piazza del Comune per poi incamminarci verso la lapide della Rocca e insieme all’ANPI rendere omaggio ai combattenti per la libertà. Facciamo appello quindi a tutti gli antifascisti a manifestare in tutti i modi possibili in questo periodo di reclusione forzata. La battaglia per la salute che parte dalla difesa dei lavoratori contro la volontà padronale di mandarli allo sbaraglio, in questa fase di pandemia, in nome del profitto e la lotta antifascista sono la stessa lotta. Il 25 aprile è divisivo? Certo, ed è cosa buona e utile, perché divide i fascisti dagli antifascisti. E’ nostro compito primario difendere la memoria storica del nostro paese perche’ i crimini del passato non ritornino oggi con nomi e volti nuovi”.