di Andrea Russo (*)
Ancora una volta, purtroppo, emergono evidenti difficoltà organizzative all’interno del Comune di Foligno.
L’ultimo caso è relativo alla gestione del XV Censimento generale della popolazione. L’Amministrazione, dopo essersi riservata piena discrezionalità sulla gestione dei bandi per l’individuazione dei lavoratori dell’Ente da impiegare come collaboratori dell’Ufficio Centrale di Censimento, ha predisposto la graduatoria solamente sulla base del titolo di studio, senza alcuna valutazione delle mansioni effettivamente svolte dai singoli ed interpretando almeno in parte le circolari ISTAT diversamente dai comuni limitrofi.
Da subito è apparsa un’evidente confusione.
Innanzitutto non è stato chiarito se l’allineamento dei dati e la certificazione di tutte le strade e di tutti i numeri civici (essenziale per procedere razionalmente, senza intoppi o duplicazioni di attività) sia stata o meno portata a compimento – come doveva essere – prima dell’avvio del censimento.
Allo stesso tempo, il Direttore Generale ha modificato in data 31 Agosto il bando di selezione emanato solo qualche giorno prima dal Dirigente dell’Area Servizi Istituzionali, nonostante il Sindaco gli avesse affidato l’incarico di coordinamento soltanto con decorrenza dal 1° Settembre.
Ad oggi, in graduatoria – che risulta tra l’altro emanata in ritardo rispetto ai comuni limitrofi – ci sono lavoratori assunti con contratto di lavoro a termine per gli uffici di supporto agli organi politici, il cui rapporto di lavoro – fiduciario – scade con il mandato del Sindaco, cosa che ovviamente può potenzialmente ingenerare ulteriore confusione.
Stiamo poi verificando se per la definizione delle graduatorie dei collaboratori interni e dei collaboratori esterni siano stati utilizzati gli stessi criteri e, in caso negativo, le relative motivazioni.
Nel frattempo il malcontento diviene sempre più forte tra i lavoratori dell’Ente che, anziché veder l’Amministrazione imboccare una strada che renda oggettive, motivate a trasparenti le scelte, la percepiscono ferma ad un vecchio modo di operare, in cui le scelte – non comprensibili – portano a concentrare le risorse su un numero ristretto di lavoratori.
(*) Dirigente sindacale Uil Fpl