Terni

Zampagna, dal pugno chiuso alla ‘mano tesa’ alla destra | “La classe operaia va in Paradiso”

Il pugno chiuso, la working class, l’ultimo bomber di sinistra, la curva est, il ‘duello’ con Paolo Di Canio (noto simpatizzante dell’estrema destra) Riccardo Zampagna, idolo dei tifosi della Ternana, è stato uno dei calciatori più politicizzati degli ultimi anni: si è sempre dichiarato apertamente “di sinistra”, tanto che il suo destino sembra incrociarsi con quello dell’attuale allenatore della Ternana, Cristiano Lucarelli, anche lui beniamino ‘comunista’ della curva amaranto del Livorno (salutata proprio da Zampagna col pugno chiuso), a volte punzecchiato dal patron della Ternana, Stefano Bandecchi proprio per questioni politiche. Ma la favola del calciatore, figlio di operaio e della working class è finita: della serie “Dio è morto, Marx è morto e neanche io mi sento tanto bene”, come recitava Woody Allen in riferimento alla ‘morte delle ideologie’. Ovviamente, nella vita, tutti sono liberi di cambiare idea e scegliere lo schieramento politico rispetto al quale si sentono più vicini, ma la ‘mitologia’ legata all’epopea dei calciatori ‘bandiera’ subisce un colpo mortale.

Dal ‘pugno chiuso’ alla ‘mano tesa’ alla destra

“Riccardone”, infatti, ha trovato posto nella lista dei candidati consiglieri “Terni Protagonista” che sostiene Orlando Masselli, il candidato sindaco di Terni in quota Fratelli d’Italia. Zampagna ci aveva già provato: era il 2015 quando l’allora candidato sindaco di Terni del M5S, Thomas De Luca, lo aveva convinto a inserirsi nelle liste pentastellate. Un “Calcio alla rovescia”, per citare il titolo del libro, scritto a 4 mani con il giornalista Ivano Mari, che riporta tutti alla realtà: una delle ultime bandiere di quello che in molti definiscono ‘il calcio di una volta’ è stata ammainata. “La classe operaia va in Paradiso”, forse.