Francesco Balucani
Sono ormai passati otto lunghi anni dalla prima edizione di Young Jazz – allora chiamato In Town – e la crescita esponenziale che questa realtà musicale ha subito e sta tuttora subendo non accenna a calare. Un carosello di partnership, patrocini e riconoscimenti internazionali fa da cornice ad un evento di mistico interesse per ogni vero amante del jazz. Del resto, sotto l’egida di Giovanni Guidi – stavolta nella veste di Direttore Artistico – era difficile aspettarsi altro. Basti leggere le considerazioni che massimi esponenti del mondo musicale hanno fatto su di lui per rendersi consapevoli dell’insieme. Young Jazz Festival 13 – operativo dal 22 al 26 di maggio – genera aspettative considerevoli. Il programma, visionabile in toto nel sito web dell’organizzazione, è ricco ed interessante. Un segno senz’altro positivo.
Di particolare rilievo sembra essere il Norwegianday, sorto dalla lunga e proficua collaborazione con l’ambasciata norvegese: dall’estremo nord della penisola scandinava alle colorite piazzette medievali di Foligno. Steinar Raknes, considerato uno dei migliori talenti del jazz norvegese, si esibirà in due set presso Piazza Don Minzoni, mentre Arve Henriksen e Jan Bang, accompagnati poi da Sidsel Endresen e Erik Honore’, sfioreranno le più alte vette dell’elettronica contemporanea nell’incantevole e cavalleresco quadro di Palazzo Trinci. Un’immagine ricca di contraddizioni, contrasti e confronti. Infine, Bj∅rn Torske, produttore d’insindacabile fama nel contesto scandinavo da decenni, chiuderà le danze – o per meglio dire le aprirà – presso la Taverna Rione Ammanniti. Questa la cronaca d’un singolo giorno, il terzo per l’esattezza, che contiamo lasci ricordi indelebili nelle anime musicali dei partecipanti. Allontanandoci dalle lande scandinave, incontriamo un complesso caleidoscopio di concerti e DjSet aventi per protagonisti personaggi di indubbia bravura e spessore. Non annoiamo però il lettore con aride liste di nomi e lasciamo ai più il privilegio del dubbio.
Quando a molti di questi artisti – immersi nel profondo caos dell’improvvisazione musicale – chiederete che roba stanno suonando, otterrete con ogni probabilità una sola risposta accomunante: “Non ne ho la più pallida idea”.
Per riprendere una celebre battuta tratta da “Novecento”, di Alessandro Baricco, “Quando non sai cos’è, allora è jazz!”
Intanto, andrà avanti fino al 21 maggio l’iniziativa “Jazz Zone”, grazie alla quale la spesa effettuata presso le attività commerciali aderenti al progetto potrà commutarsi in biglietti per i vari concerti in programma. L’intento è dunque quello di coinvolgere i commercianti, con un ruolo attivo, all’interno del Festival, al fine di costruire un evento finalizzato a rendere più vivibile e partecipato il centro storico. Tutto questo grazie al sostegno del Comune e della Confcommercio di Foligno, oltre che della Camera di Commercio di Perugia. La lista dei locali aderenti è visionabile presso il sito web dell'organizzazione.