Intervista a Francesco Yimga, il giovane portiere della Primavera biancorossa
Dall’Angelana al Perugia, Francesco Yimga sta prendendo per mano la Primavera biancorossa.
Nato nel giugno del 2007, è bastato poco al giovane portiere per affermarsi come una presenza inossidabile nella Primavera del Perugia. Francesco ha conquistato immediatamente un posto da titolare, dimostrando una maturità e una determinazione che vanno ben oltre i suoi anni. Ma la sua ascesa non si è fermata lì; già ha avuto il privilegio di varcare il confine tra i giovani promettenti e la prima squadra, svolgendo alcuni allenamenti al fianco dei grandi. I numeri, inoltre, sono tutti dalla sua parte: su sei partite disputate, il classe 2007 è sceso in campo ben cinque volte. In totale, ha accumulato 450 minuti di gioco, dimostrando una solidità e un’abilità che sfidano ogni aspettativa.
Eccola la carriera di Francesco, partendo dagli inizi fino al suo arrivo al Perugia.
Dalla Pontevecchio al Perugia, passando per il Torneo di Novarello
Francesco inizia la sua avventura sportiva a Ponte San Giovanni: “Ho iniziato a giocare a calcio a 10 anni alla Pontevecchio dove sono rimasto per tre anni. Durante questo periodo ho fatto vari provini per Atalanta, Genoa, Bologna e Fiorentina”.
Dopo il triennio alla Pontevecchio, Francesco diventa più consapevole delle proprie capacità e i risultati ne sono la prova: “Dopo la Pontevecchio sono andato al Gubbio. Qui ho avuto l’opportunità di partecipare al Torneo di Novarello della nazionale italiana, dove vengono selezionati gli 88 classe 2007 migliori d’Italia”.
Francesco, però, rimane solo pochi mesi con gli eugubini: “Per problemi di trasporto a gennaio mi sono trasferito all’Angelana che purtroppo a fine stagione è retrocessa. Durante questi mesi, però, ho sempre giocato titolare collezionando 6 clean sheets su 15 partite giocate. Infine, quest’estate, sono arrivato al Perugia, dove mi sto trovando benissimo”.
“Un portiere sprecato”
“Sono finito in mezzo ai pali, perchè mio padre faceva il portiere. Un giorno mi chiese: ‘Perché non provi anche a te?’ Francesco, però, è molto affascinato dal suo ruolo anche se molte persone intorno a lui non lo vedevano destinato ad una carriera da numero 1: “In molti mi hanno detto che sono sprecato come portiere. Sono alto, veloce e ho un piede educato, anche fuori dai pali non me la cavo male. Stare in porta, però, mi piace troppo. Io sono una persona molto ansiosa ma quando indosso i guanti mi “trasformo”. In porta devi essere paziente, devi saper aspettare il tuo momento e quando vieni chiamato in causa devi prendere la scelta giusta. Questo ruolo mi da una lezione sia a livello calcistico che umano”.
L’approccio di Formisano e la forza del gruppo
Francesco ha molta fiducia nei suoi compagni, per migliorare è solo questione di tempo secondo il giovane portiere: “Il tempo ci darà ragione. Siamo un gruppo fantastico, sappiamo giocare bene a calcio e andiamo d’accordissimo. Mister Formisano ha un’idea di gioco ben precisa. Non arriviamo mai in porta per caso”. Tanta determinazione e forza di volontà ma Francesco non perde la spensieratezza dei suoi 16 anni: “A Perugia sono molto felice, mi trovo benissimo. Insieme al torneo di Novarello, questo è il momento più bello della mia carriera”.
Obiettivi ambiziosi: playoff e prima squadra
I risultati ottenuti da Francesco non sono frutto del caso; a soli 16 anni, dimostra una determinazione fuori dal comune: “Gli obiettivi per questa stagione? Di certo, non mi metto alcun limite. Vorrei raggiungere i playoff insieme ai miei compagni della Primavera e, se ci fosse l’opportunità, essere convocato in prima squadra da mister Baldini”.
Riccardo Mancini