Un inno alla passione, un racconto di come l’amore per la terra e i suoi frutti possa trasformare un’eredità in una missione di vita
Nel cuore dell’Italia, tra le verdi colline dell’Umbria, dove la storia si intreccia con la natura, un piccolo paese custodisce un segreto antico: quello dei tartufi. Proprio qui a Fabro, sorge un’azienda che è più di un semplice nome: è un’eredità di passione e dedizione, che da generazioni si dedica alla ricerca e alla valorizzazione di questo tesoro della terra: “Il tartufo”.
Un racconto emozionante sul mondo del famoso “tuber”, (genere dei funghi ipogei) dove usanze e innovazione si intrecciano con le radici di una tradizione familiare. È la storia di una ditta che, nonostante le sfide, ha saputo rimanere fedele ai suoi valori, offrendo ai suoi clienti innumerevoli assaggi della vera essenza dell’Umbria.
Walter Moretti, custode di questo patrimonio, ci porta in un viaggio immaginario attraverso i sapori e gli aromi che hanno segnato la sua vita e quella dell’azienda di famiglia.
Voglie di Bosco
Il segreto del successo di Voglie di Bosco, si nasconde nelle sue origini. Inizia negli anni ’30, quando i cercatori di tartufi piemontesi scoprirono che il territorio di Fabro era ricco di tartufi bianchi pregiati. Per anni, questi tartufi venivano inviati segretamente in Piemonte, mascherando la loro vera origine. Fu solo quando uno degli affittuari delle case del centro storico di Fabro, dove risiedevano i “cavatori” piemontesi, decise di vendere direttamente a Roma, che Fabro divenne noto come un luogo di eccellenza per il tartufo.
“Questo signore, uno tra quelli che dava in affitto le case, è stato il primo commerciante di tartufi di Fabro. Quando andò in pensione, regalò la licenza da commerciante di tartufi a mio padre” con queste parole, Walter Moretti, inizia il racconto entusiasmante della nascita di Voglie di Bosco, azienda avviata nel 1989 da Giancarlo e Doriana Moretti.
Walter Moretti, classe 1981, prende le redini dell’azienda di famiglia, dopo il pensionamento di suo padre nel 2006. Con entusiasmo e dedizione, custode di questa tradizione, Walter ha saputo trasformare un’eredità familiare in una passione ardente. La loro è stata la prima azienda nell’Orvietano a lavorare i prodotti con il tartufo.
Il passaggio generazionale
Ma la passione di Walter non è stata immediata. Inizialmente, la gestione dell’azienda pesava sulle sue spalle come un dovere più che un desiderio. Un obbligo ereditato più che una scelta. Il suo amore per l’architettura sembrava destinato a rimanere in secondo piano. Tuttavia, con il tempo, Walter ha scoperto che il lavoro in Voglie di Bosco poteva essere il suo capolavoro, un modo per esprimere la sua creatività, per lasciare un’impronta indelebile nel mondo del tartufo.
Una dedizione nata osservando suo padre, un uomo che ha saputo vedere oltre la terra, riconoscendo nel tartufo bianco non solo un prodotto, ma un simbolo di cultura e tradizione. Una passione fiorita tra i racconti e le ricette di sua madre, una donna che sa trasformare il tartufo in poesia culinaria, insegnandogli che ogni piatto ha una storia da raccontare.
“Io sono cresciuto con l’odore del tartufo dentro casa. Soprattutto durante il periodo invernale, il tartufo bianco aveva un odore fortissimo, quasi di metano. Ecco perché durante l’adolescenza praticamente io non mangiavo tartufo, perché mi dava fastidio l’odore. E’ stata mia madre con le sue ricette a farmi appassionare. Ricordo, per esempio, quando sperimentava l’idea delle “Voglie d’Autunno”: castagne arrosto in sciroppo di acqua e zucchero, una ricetta che ha elaborato e affinato per più di due anni. Voleva trovare un sapore più delicato da far assaggiare anche ai più piccoli e oggi sono un nostro prodotto introvabile da altre parti”, così Walter ricorda l’adolescenza.
Il momento di svolta è arrivato nel 2006 dopo aver preso in mano le redini dell’azienda. Walter ha iniziato a vedere l’azienda di famiglia non più come un obbligo e un onere ma, come una tela su cui dipingere la sua visione, fondendo usanze e creatività. Grazie alla sua rete di contatti e collaborazioni, ha trovato nuove opportunità per crescere e sviluppare prodotti che rispecchiano l’autenticità e la qualità che da sempre contraddistinguono l’azienda.
La forza delle radici
I momenti difficili non sono mancati, soprattutto negli anni ’90, quando una crisi generale ha messo alla prova Voglie di Bosco ma la famiglia Moretti ha sempre trovato il modo di rinnovarsi e adattarsi, mantenendo la tradizione al centro della propria filosofia.
Ma è stato proprio nei momenti di difficoltà che Walter ha dimostrato la sua resilienza, trovando nuove strade per innovare e adattarsi, senza mai perdere di vista i segreti di famiglia. Collaborando con aziende agricole locali, Voglie di Bosco ha creato una rete di prodotti gustosi e di qualità che riconducono ai sapori di una volta.
Un’azienda che si distingue per la sua missione: offrire prodotti con vero tartufo, senza aromi chimici, conservanti o additivi artificiali. Questa scelta, iniziata nei primi anni del 2000, è diventata il punto di forza di Voglie di Bosco, un simbolo di genuinità e trasparenza.
“Quando i clienti entrano nel nostro punto vendita sentono il profumo di prodotti naturali e senza chimica. I prodotti che facciamo sono tutti genuini. Quando cuciniamo e lavoriamo i funghi, o qualsiasi altro alimento con il tartufo, il profumo è riconoscibile anche fuori del laboratorio perché utilizziamo materie prime provenienti da aziende locali di cui ci fidiamo da anni. Stiamo molto attenti alla provenienza di ciò che produciamo,” così Walter descrive la bontà dei suoi sapori .
Solo prodotti genuini
Il loro prodotto di punta: le fettine e la crema al tartufo nero estivo, un omaggio alla tradizione e all’autenticità. Realizzate con tartufi raccolti nel raggio di pochi chilometri, queste delizie sono un simbolo dell’impegno dell’azienda verso la qualità e la sostenibilità.
Dalle fettine e la crema al tartufo, che rappresentano l’eredità familiare, ad ogni nuovo prodotto tirato fuori dal cilindro ogni anno, ogni creazione è un tributo alla terra di Fabro.
Ma la crema al tartufo e le fettine, sono solo l’inizio di una serie di innovazioni che hanno portato l’azienda a distinguersi nel mercato. Con un prodotto che vanta il 65% di tartufo, Walter ha superato la media del settore, offrendo un’esperienza sensoriale unica, con la quale il tartufo non è solo un ingrediente, ma il protagonista indiscusso.
Una delle novità di quest’anno è rappresentata dalla “Crema di zucchine al tartufo”, con un sorprendente 20% di tartufo scorzone, un prodotto che sfida le aspettative e conquista al primo assaggio. Ma l’innovazione non si ferma qui: le “Melanzane mandorlate”, un prodotto spalmabile da crostino, dimostrano che Voglie di Bosco sa guardare oltre il tartufo, valorizzando anche gli altri prodotti del territorio. Altro esempio è l’aglione: una varietà di aglio tipica della Valdichiana, che non contiene l’allicina e che per questo viene chiamato “a prova di bacio”, che in questa terra trova il suo habitat ideale.
La Truffle Experience
Una delle iniziative più emozionanti è: la “Truffle Experience”, un servizio che permette ai visitatori di immergersi nella natura e scoprire il mondo del tartufo da vicino. Un viaggio sensoriale completo che celebra il ‘Tuber’ in tutte le sue forme.
“Da l’anno scorso abbiamo cominciato a dare alla gente un servizio esperienziale e sensoriale entusiasmante. Con la collaborazione di un amico, abbiamo ideato la “Truffle Experience”.
“Praticamente portiamo i turisti che vogliono vivere un’esperienza a contatto con la natura, a vedere dove nascono i tartufi, come si cercano con i cani, come si sceglie il tartufo, come si pulisce, come si cucina e per finire, come si mangia.” con queste parole Walter racconta questa avventura. Ciò che ama del suo lavoro è l’impatto che ha sulla comunità locale: contribuire a far girare l’economia e valorizzare le ricchezze del territorio.
Cresciuto con l’odore del tartufo in casa, Walter ha un legame profondo con il suo lavoro. Tuttavia, non nasconde la sua delusione per quelle aziende che non valorizzano adeguatamente il tartufo, sfruttando le normative per vendere prodotti di qualità inferiore.
Tradizione e Innovazione
Insomma, la storia di Voglie di Bosco è un inno alla passione riscoperta, un racconto di come l’amore per la terra e i suoi frutti possa trasformare un’eredità in una missione di vita. È la storia di un uomo che ha trovato nella sua azienda la vera architettura dell’esistenza: costruire ponti tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione, tra la terra e il cuore delle persone.
Oggi, Voglie di Bosco non è solo un’azienda, ma, un luogo dove la storia, la cultura e l’amore per il tartufo si fondono per creare prodotti che raccontano il vissuto di una famiglia, di un uomo e di un territorio che non smette mai di stupire.
La missione di Voglie di Bosco è perciò chiara: valorizzare l’ambiente incontaminato e il suo tartufo, preservando la sua autenticità. Dall’inizio degli anni 2000, l’azienda si è distinta per la sua scelta coraggiosa di abbandonare l’uso di aromi chimici e conservanti, puntando su prodotti naturali che rispecchiano la vera essenza del tartufo: questa la chiave del successo di Voglie di Bosco.