L’uomo sogna di volare dalla notte dei tempi e Remo Anzovino ha tradotto questo antico desiderio onirico su pianoforte. In Don’t Forget to Fly si immagina come un novello Icaro che vola libero e leggero sui tasti bianchi e neri fino a raggiungere il sole che, in questo moderno racconto sonoro, non scioglie le sue ali ma lo accoglie in un caldo abbraccio.
Anzovino ambienta il suo lavoro sul Monte Ceceri a Fiesole – nei luoghi dove la leggenda vuole che Leonardo Da Vinci abbia effettuato le prime prove di volo – per comporre una suite in 12 movimenti. Il piano solo acquista la forza di un’orchestra e descrive i movimenti aerodinamici dell’atmosfera: Morning Moon insegue la luce transitoria della luna, prima che sfumi in quella del giorno, No Gravity sospende la forza di gravità per un volo ad alta quota, Dance of Birds coreografa il volo di uno stormo e le fronde degli alberi danzano mosse dalle note di Celestial Trees.
In Don’t Forget to fly ritroviamo la celebre capacità evocativa di Anzovino, in grado di tradurre immagini e visioni in musica, che lo ha imposto come uno dei più influenti compositori della scena strumentale contemporanea. Le innumerevoli colonne sonore che ha curato raccontano personaggi della storia dell’arte, della letteratura e dello sport di valore universale tra cui Frida Kahlo, Napoleone Bonaparte, Muhammad Ali e Pier Paolo Pasolini e sono entrate in risonanza con un vasto pubblico, come attestano gli oltre 30 milioni di streaming sulle piattaforme digitali. Nel 2019 le sue composizioni per “La Grande Arte al Cinema” gli sono valse un Nastro d’Argento – Menzione Speciale per le colonne sonore originali di Hitler contro Picasso e gli altri, Van Gogh tra il grano e il cielo e Le Ninfee di Monet