Aumentano, nella fase di lockdown, i casi di violenza sulle donne, diminuiscono le denunce ma non gli interventi. Sono i numeri presentati dall’assessore Paola De Bonis, insieme al maggiore Alessandro Pericoli Ridolfini dei carabinieri e agli ispettori di polizia Mirko Piermatti e Rossano Bonamente, alle dirigenti comunali che hanno seguito il percorso e alle responsabili dell’associazione ‘Liberamente donna‘, in occasione della presentazione ufficiale del nuovo Centro antiviolenza di Foligno.
Il Centro antiviolenza in via dei Molini
La struttura, in via dei Molini, è operativa cinque giorni su sette, il lunedì dalle 9 alle 14, il martedì dalle 14 alle 18, il mercoledì dalle 15 alle 18, il giovedì dalle 9 alle 15.30 e il venerdì dalle 9 alle 12. La mail è centroantiviolenzafoligno@gmail.com e il numero di telefono, disponibile h24 è il 3892114733.
I dati della violenza sulle donne
Nello specifico, i dati presentano un aumento dei casi per la zona sociale 8: da gennaio a maggio le donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza, sono state 17, arrivando ad un totale di 82 dall’inizio del servizio (2018) e 77 colloqui calendarizzati. Da giugno al 15 novembre 19 le donne accolte, per 101 donne accolte dall’inizio e 101 colloqui calendarizzati. “Finalmente – ha spiegato l’assessore De Bonis – è stata ultimata a procedura di assegnazione del centro all’associazione Liberamente donna. Un centro che nasce come rete interistituzionale per il contrasto alla violenza grazie ad un avviso pubblico della Regione emanato a novembre 2019, al quale abbiamo risposto“. Il progetto unisce la Zona sociale 8, il Centro per le pari opportunità, la Usl Umbria 2, le forze dell’ordine e la Prefettura. “I centri sarebbe bello chiuderli – ha della De Bonis – perché significherebbe che non ci sarebbe più bisogno, però in questo quadro è un servizio“.
Violenza sulle donne, la scelta del nome del Centro alle scuole
Il nome e il logo ancora non sono stati scelti. Toccherà agli studenti degli istituti superiori folignati, nel momento in cui si tornerà a scuola in presenza, cimentarsi con un concorso di idee.
“Reati infrafamiliari, denunciate sempre”
Da tutti l’allarme alla sensibilizzazione. “Sono reati infrafamiliari e quindi difficili da prevenire. Il consiglio che possiamo dare – ha detto Pericoli Ridolfini – è quello di rivolgersi il più possibile alle forze dell’ordine che altrimenti non possono scoprire il reato e tutelare la vittima. Fondamentale, in questo senso, l’informazione nei confronti delle nuove generazioni”.