Il tribunale di Spoleto ha rigettato il ricorso promosso da due dipendenti dell’A.Se. sulla causa da loro intentata nel 2012 per mobbing e demansionamento ai danni dell’azienda, all’epoca dei fatti guidata da Roberto Loretoni. Quest’ultimo era già uscito indenne dal procedimento penale visto che il giudice, durante l’udienza preliminare, aveva chiesto l’archiviazione perché le accuse a suo carico non sussistevano.
Nessun risarcimento – Stessa sorte ha avuto l’azione civile promossa dai dipendenti, che avevano chiesto un risarcimento di circa 200mila euro. Con la sentenza di ieri il tribunale ha sancito l’insussistenza del demansionamento e delle azioni di mobbing che i due avevano dichiarato di aver subito. “Si chiude una brutta vicenda del passato – dichiara l’attuale amministratore unico Angelo Musco, assistito nel processo dall’avvocato Federico Muzi – mi auguro che ciò contribuisca a migliorare il rapporto di serenità all’interno dell’A.Se. I due lavoratori, che da luglio scorso sono presenti con continuità in azienda, operano con professionalità e impegno nel settore elettrico. Mi auguro che questa sentenza anche per loro rappresenti la conclusione di un periodo difficile”.
Una “doppia vittoria”, come lo stesso Musco ha sottolineato a Tuttoggi.info, che permette all’A.Se. di guardare con rinnovato ottimismo al futuro. Proprio ieri il sindaco Cardarelli aveva sottolineato l’impegno dell’Azienda Servizi nell’abbattere i costi a carico del comune per circa 5o0mila euro mantenendo intatta la qualità dei servizi erogati. “Ci apprestiamo a chiudere il bilancio in parità nonostante la consistente riduzione sul canone annuo e sul ‘mark up’ per i servizi teatrali” ha dichiarato Musco, che ha annunciato anche ulteriori efficientamenti per il prossimo futuro.
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