Non solo la primaria – che a breve cambierà nome – ma tutte e tre le scuole del polo di Villa Redenta saranno delocalizzate (due presumibilmente anche demolite). Il Comune di Spoleto va comunque avanti sul progetto che prevede la demolizione ma non la ricostruzione in loco della scuola elementare di Villa Redenta e che interesserà – questa la novità – non solo la scuola materna ma anche la struttura dell’asilo nido che da dopo il terremoto del 2016 ospita il plesso dell’infanzia “Prato Fiorito”, tra l’altro di recente oggetto di importanti interventi.
La conferma è arrivata dal sindaco Andrea Sisti e dalle assessore competenti Manuela Albertella e Luigina Renzi in occasione della conferenza stampa di fine anno della Giunta. Un incontro fiume durante il quale è stato fatto il punto anche sui lavori in corso e in arrivo nelle varie scuole di Spoleto.
Mentre sono in corso i lavori alla primaria “Sordini” (con gli alunni ospitati alla limitrofa media “Pianciani”) ed alla scuola media di San Giovanni di Baiano (che riaprirà a settembre con la sistemazione anche della zona esterna, nonostante i lavori saranno terminati in primavera), c’è un altro cantiere scolastico pronto a partire. Si tratta di quello della scuola elementare “Francesco Toscano”, chiusa subito dopo il terremoto del 2016, con gli studenti dislocati tra “Le Corone” e l’oratorio di San Nicolò. Dopo anni, finalmente è terminata la pratica burocratica. “La gara è stata trasferita all’Ufficio speciale alla ricostruzione per la validazione – ha spiegato l’assessora Albertella – e dovremmo essere in fase di assegnazione dei lavori”. Nei primissimi mesi del 2025, dunque, i lavori partiranno.
La questione più annosa è quella della scuola media “Dante Alighieri“, dopo che la Giunta de Augustinis aveva stoppato il progetto di delocalizzazione e il problema dei fondi insufficienti, aumentati soltanto a settembre scorso dal commissario straordinario alla ricostruzione. I 10,3 milioni di euro previsti, però, non sono sufficienti per la demolizione e ricostruzione della scuola secondo il progetto esistente. Per questo “abbiamo dato incarico ai progettisti di rimodularlo in base al contributo inferiore alle aspettative; altrimenti il Comune è pronto a prevedere un cofinanziamento” è stato spiegato dalla Giunta. Che confida di ottenere la nuova ipotesi progettuale entro un paio di mesi per riuscire poi a partire con i lavori verso la fine del 2025.
La questione dei fondi della “Dante Alighieri” nei mesi scorsi era stata legata dall’Amministrazione Sisti ai lavori in programma alla primaria di Villa Redenta. La Giunta, infatti, prima del nuovo finanziamento da parte della struttura commissariale, aveva ipotizzato di aumentare i soldi per la “Dante” dirottandoli da quelli previsti per l’elementare di via Camillo Bezzi (3,4 milioni). Risolvendo così vari problemi esistenti in quella zona. Con i fondi aumentati per la scuola media di via Bonilli, si pensava che l’ipotesi su Villa Redenta fosse decaduta. Così, però, non è, come confermato in conferenza stampa dall’esecutivo comunale.
Sul terreno in cui sorge la scuola elementare ed in parte anche in quello dove si trova la scuola d’infanzia è in corso infatti un contenzioso davanti al Tar. Quel terreno, infatti, si è scoperto dopo oltre 40 anni (il plesso è stato inaugurato a metà anni ’80) non è stato mai formalmente espropriato. L’obiettivo del Comune è comunque quello di rimanerne in possesso, anche perché è stata fatta anche una transazione economica e c’è un procedimento di acquisizione, ma allo stesso tempo c’è la decisione di demolire e non ricostruire lì sia la primaria che la materna. Non è chiaro invece il futuro dello stabile dell’asilo nido, che dal terremoto del 2016 ospita la scuola d’infanzia “Prato Fiorito”, appena oggetto di significativi lavori: potrebbe cambiare semplicemente destinazione d’uso. Tutte e tre le scuole (nido, infanzia e primaria di Villa Redenta), comunque, verranno delocalizzate.
L’intenzione della Giunta Sisti è di creare un polo 0 – 13 anni (dunque dall’asilo alle medie) alla “Manzoni”. In vista del cantiere che interesserà anche la scuola secondaria di primo grado di via Nursina (la cifra prevista è di circa 6 milioni di euro), infatti, si ipotizza un progetto complessivo di rifunzionalizzazione degli spazi, che non mancano. La parte storica, dunque, sarà mantenuta, mentre la restante sarà riprogettata. E da considerare ci sono anche le volumetrie nella parte davanti all’attuale complesso, dove ha sede lo Spi Cgil e ci sono vari appartamenti. In corso, poi, c’è la riacquisizione di tutta l’area del parcheggio, chiusa da anni dopo il fallimento del cantiere dell’area ex Fiat.