Spoleto

Scuola Villa Redenta, terreno mai espropriato: Comune pensa di restituirlo e spostare studenti

Una nuova tegola da affrontare per l’amministrazione comunale di Spoleto: il terreno su cui sorge la scuola elementare di Villa Redenta (costruita nel 1985), in via Camillo Bezzi, oltre che parte di quello in cui sorge la scuola materna, non sarebbe mai stato formalmente espropriato. Una vicenda vecchia di 40 anni, che è tornata in auge circa un anno fa, quando gli eredi dei proprietari hanno prima inviato una diffida al Comune (datata 16 febbraio 2023) e poi presentato ricorso davanti al Tar dell’Umbria, contro il quale soltanto negli ultimi giorni l’amministrazione comunale – attraverso una delibera di Giunta pubblicata la scorsa settimana all’albo pretorio – si è costituito in giudizio attraverso gli avvocati comunali.

Terreno della scuola Villa Redenta, braccio di ferro al Tar

Nel ricorso – viene spiegato nell’atto del Comune – i tre proprietari (S.L., T.G. e S.P.) chiedono al tribunale amministrativo regionale “l’accertamento dell’illegittimità dell’occupazione sine titulo degli immobili siti nel Comune di Spoleto distinti al catasto Terreni del Comune di Spoleto al foglio 149, part. 1278 e al foglio 149 part. 1278 sub 1 e 2, ove insistono anche sia la Scuola Primaria che parte della Scuola dell’Infanzia “Villa Redenta”, con conseguente richiesta, in via principale, di condanna del Comune di Spoleto alla restituzione dei terreni, previo ripristino, oltre al risarcimento del danno da occupazione illegittima temporanea o, in via subordinata e/o alternativa, la regolarizzazione postuma della vicenda ablatoria mediante procedura ex art. 42 bis DPR 327/2001“.

Impossibile al momento conoscere l’ammontare della richiesta economica, che sarebbe ingente, considerando sia gli anni di utilizzazione da parte del Comune sia che l’area intorno a via Bezzi è stata oggetto in quegli anni di importanti interventi urbanistici, con la realizzazione di via Pietro Conti e di edifici residenziali e di servizi. Se non vi fossero state costruite le scuole, insomma, i proprietari avrebbero potuto forse edificare altre palazzine.

Ipotesi restituzione del terreno e spostamento degli studenti

Il Comune di Spoleto, dunque, seppur opponendosi al ricorso al Tar, starebbe cercando la via d’uscita meno indolore, visto che effettivamente l’esproprio non sarebbe mai stato perfezionato (e si tratta di un illecito cosiddetto permanente). Così, in attesa del pronunciamento dei giudici, la Giunta Sisti avrebbe pensato di restituire – previa demolizione della/e scuola/e – il terreno ai proprietari. Anche perché la primaria di Villa Redenta, nonostante sia stata inaugurata nella seconda metà degli anni Ottanta, è una di quelle in cui a breve dovrebbero partire i lavori di adeguamento sismico, visto l’alto indice di vulnerabilità.

Risorse spostate dalla scuola di Villa Redenta alla Dante Alighieri?

L’idea, in sostanza, – che sarebbe stata già illustrata alla struttura del commissario straordinario alla ricostruzione ed all’ufficio speciale regionale e che sarebbe contenuta in una direttiva di Giunta di qualche settimana fa – sarebbe quella di trasferire gli studenti all’interno di un altro plesso scolastico, utilizzando i fondi già stanziati per la scuola elementare (oltre 3,4 milioni di euro quelli deliberati nel 2021) in minima parte per la sua demolizione, dirottando il resto per altri interventi, in particolare la ricostruzione della scuola media Dante Alighieri, al palo da anni dopo la scelta della Giunta de Augustinis di bloccare la delocalizzazione in via Valadier e per i cui lavori mancano fondi.

Il tetris degli studenti

La questione è complessa e si inserisce nel piano che dovrebbe vedere a breve l’avvio dei lavori su almeno una decina di scuole della città. Con il problema già emerso degli spazi dove ospitare gli studenti dei plessi oggetto di lavori: un enorme tetris. Ad esempio, all’interno della scuola elementare di Villa Redenta (dotata anche di refettorio, visto che le classi sono a tempo pieno) al momento sono ospitati una parte degli studenti della primaria Sordini, con i restanti ospiti nella media Manzoni (dove i lavori dovrebbero partire a settembre; alunni della Sordini che a settembre però dovrebbero essere trasferiti all’interno della media Pianciani, che da anni ospita i coetanei della Dante Alighieri. Questi ultimi dovrebbero finire in dei moduli prefabbricati Santo Chiodo.