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Via le agevolazioni per i nomadi in Umbria, dibattito in Regione

Redazione

Via le agevolazioni per i nomadi in Umbria, dibattito in Regione

In Commissione le due proposte di legge di Lega e FdI | Barberini: mai destinate risorse per aree di sosta e scuole, ma quelle norme vanno mantenute
Gio, 13/09/2018 - 10:40

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Niente più azioni per  agevolare la presenza di nomadi in Umbria. Questo, in sintesi, l’obiettivo delle proposte di legge della Lega (firmatari Mancini e Fiorini) e di Fratelli d’Italia(Squarta) per modificare il Testo Unico sulla sanità e sociale negli articoli in cui si parla di azioni in favore dei nomadi. Le due proposte di legge intendono “abolire le eventuali risorse che la Regione eroga per il mantenimento dei campi nomadi, quindi no ai campi di sosta e aree di transito”. Le proposte sono state illustrate e discusse in Terza commissione, alla presenza dell’assessore alla salute e coesione sociale Luca Barberini,

Vi è un unico distinguo fra i due atti presentati: la proposta di Squarta (FdI) intende cancellare tutti gli articoli del Testo unico che fanno riferimento ai nomadi (dal 334 al 338 della legge ‘11/2015’), mentre quella della Lega fa salvo il 337, che riguarda il diritto allo studio per i bambini e i minori nomadi, onde permettere la possibilità di integrazione.

Chiediamo però con forza – ha detto Mancini – l’abrogazione dei quattro articoli relativi alle misure di insediamento dei nomadi in Umbria, alla realizzazione dei campi di sosta e delle aree di transito e la promozione delle attività artigiane e delle forme associative tipiche della cultura nomade. Inoltre vogliamo sapere degli eventuali progetti messi inatto dalla Regione in applicazione della legge e se sono state elargite risorse ai nomadi”.

L’assessore Barberini ha detto che le norme in questione non attengono soltanto a risorse per cittadini nomadi, perché il Testo unico dà risposte ai bisogni di tutti. La Regione non ha destinato risorse specifiche a realizzare aree sosta, lo stesso dicasi per l’articolo 337 laddove si parla di minori appartenenti a comunità nomadi: infatti l’Ufficio scolastico regionale umbro non ha mai attivato iniziative specifiche. “Ricordo che con il dispositivo di legge – ha chiarito Barberini – si cerca di dare risposta ai bisogni educativi speciali di tutti i minori. Le norme però garantiscono anche aspetti importanti, come quelli di carattere socio-sanitario, quelli relativi alla sicurezza, al piano urbanistico e lo riteniamo comunque importante, anche se non sono state attuate le procedure previste. Crediamo sia giusto mantenere tali norme – ha aggiunto l’assessore – per favorire il progresso sociale e il miglioramento delle condizioni di vita dei nomadi. Senza parlare delle convenzioni Onu, di quanto stabilito dalla Commissione per i diritti per l’infanzia, del Servizio sanitario che opera per garantire salute nelle comunità, nell’universalità. Se aboliamo, si violano principi etici e
valoriali. Se il senso della proposta era non voler favorire cittadini stranieri non è corretto. Ricordo che i nomadi non sono stranieri, ma molti sono italiani, si tratta di un passo sulla linea dell’inclusione sociale. Devono sostare meno di un anno, deve essere avvertita la questura, devono pagare per la loro sosta, è una funzione di controllo”.

Mancini ha replicato che “bisogna eliminare dalla legge gli aspetti che riguardano l’urbanistica, perché i sindaci si trovano a gestire le situazioni, di fatto, nell’impossibilità di decidere azioni amministrative. La Regione fa leggi che di fatto scaricano la responsabilità sui Comuni. Non a caso le modifiche proposte hanno già incassato il parere favorevole del Consiglio delle autonomie locali”.

Al termine della discussione, il presidente della Commissione, Attilio Solinas, ha incaricato gli uffici di avviare l’istruttoria sulle due proposte di legge.

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