Il provvedimento, contenuto nella legge regionale di Bilancio, con cui viene garantito il rimborso delle spese mediche veterinarie per chi adotta cani e gatti (e comunque per i proprietari di animali che non hanno soldi per accudirli), proposto dai consiglieri Squarta (Fratelli d’Italia) e Casciari (Partito democratico) ha ricevuto grandi compensi tra gli amanti degli amici a quattro zampe, ma c’è anche chi si è indignato. Come i rappresentanti umbri del Popolo della famiglia, a cui non piace il fatto che questo provvedimento venga salutato come un gesto “di grande civiltà“.
D’ora in poi in Umbria veterinario gratis per cani e gatti
“Se questo è un criterio con cui misurare il livello di progresso normativo di una comunità – dichiara provocatoriamente Marco Sciamanna, presidente del PdF Umbria – non avremmo dubbi nel ritrovare questi stessi consiglieri, fra i più convinti sostenitori al disegno di legge sul reddito di maternità che il Popolo della Famiglia sta portando avanti”.
E fa i conti su quanto costi garantire le spese veterinarie gratis agli animali e cosa si potrebbe fare, invece, con quei soldi: “Quei 96mila euro che vorremmo dare a tutte le donne che decidono di dedicarsi, in via esclusiva, alla cura dei figli in ambito familiare, sono la risposta più urgente ed immediata che anche questa Regione è chiamata a dare per contrastare quel declino demografico che l’Istat continua, inesorabilmente, a segnalare”, continua Sciamanna precisando che la proposta di legge di iniziativa popolare è stata già depositata in Cassazione e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 novembre. E’ la proposta per istituire il cosiddetto reddito di maternità, con un assegno di mille euro al mese per otto mesi alle mamme che scelgono di dedicarsi in via esclusiva ai propri figli appena nati. Un sussidio mirato per le mamme, nell’anno in cui sta per partire, a livello nazionale, l’atteso e discusso reddito di cittadinanza.
“Non abbiamo nulla contro gli animali, tutt’altro – precisa – come non ci entusiasmano i canili sovraffollati, ma riteniamo che l’emergenza sia soprattutto in quelle culle vuote che, con una proposta di legge che vuol riconoscere una libertà in più alle donne e una maggiore dignità al ruolo di lavoratrice in quanto madre, è la miglior risposta più di qualsiasi altro reddito, cittadinanza compresa”, conclude Marco Sciamanna.
Domenica scorsa a Perugia il Popolo della Famiglia ha raccolto firme per sostenere il disegno di legge.