“Dai buoni propositi espressi da Nestlè nel 2013 si è passati, in questo anno, a parlare di cose molto diverse, fino alla previsione di 180 esuberi da risolvere con la cassa integrazione al 60 per cento. E la preoccupazione è che in prospettiva la stagionalità venga estremizzata. Si va incontro ad una Perugina diversa da quella del passato, che ha sempre garantito il posto di lavoro. Per questo è importante che la vertenza venga seguita da vicino dalle istituzioni”. È quanto emerso stamani, in Seconda Commissione, dagli interventi di alcuni rappresentati dei lavoratori della Perugina-Nestlè. Le loro preoccupazioni sono state fatte proprie dal presidente e dai commissari dell'organismo di Palazzo Cesaroni.
L'impegno è quello di approfondire la questione con la Giunta regionale e, viste le dimensioni economiche e sociali della vertenza, la Commissione auspica che la vicenda possa arrivare a breve sul tavolo del Ministero dello Sviluppo economico.
Fabiano Rosini (Rsu – Uil) ha dichiarato : “Quello che stiamo attraversando è un momento particolarmente delicato. Dai buoni propositi espressi dalla Nestlè nel 2013 si è passati, in questo anno, a parlare di cose molto diverse. Secondo l'azienda ci sarebbero esuberi di personale in circa cinque mesi/anno, da risolvere con la cassa integrazione al 60 per cento. Per i 180 esuberi sarebbe necessario predisporre un piano a medio termine che possa superare questa problematica. L'auspicio è che la questione possa essere gestita da una intelligente concertazione”.
Andrea Roscini (Rsu – Cgil) ha affermato: “Continuiamo ad interrogarci su quale futuro attenderà la Perugina. L'attuale crisi del settore ed alcune scelte strategiche hanno fatto sì che il peso sui lavoratori sia veramente forte. La preoccupazione è che in prospettiva la stagionalità venga estremizzata. Si tratta di una realtà importantissima per Perugia e l'intero territorio, per questo le istituzioni sono chiamate ad interessarsi a questa vicenda, chiedendo con forza a Nestlè strategie più coraggiose, ma anche attraverso la previsione di un marchio di garanzia. È importante e meglio puntare suprodotti di qualità rispetto alla quantità”.
Marco Ballerani (Rsu – Cgil): “Si tratta di una vertenza pienamente in atto. È palese la difficoltà del management ad affrontare la crisi in atto. Si va incontro ad una Perugina diversa da quella del passato, che ha sempre garantito il posto di lavoro”.
Dario Bruschi (Fai – Cisl): “Nell'azienda sta scomparendo la figura del 'full time' a 40 ore (attualmente 610 lavoratori) lasciando il posto ad un 'part-time' a 30 ore (attualmente 264 lavoratori). Abbiamo garantito all'azienda la nostra massima disponibilità ad affrontare il problema e a trattare su eventuali situazioni di reinternalizzazione produttiva. È importante che la vertenza possa essere seguita da vicino da parte delle istituzioni. Gli esuberi stanno diventando sempre più strutturali”.
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