Il ‘se’ non esiste nel vocabolario di Angelo Loretoni. Lui è sicuro di vincere. E pian piano è riuscito a contaminare di ottimismo anche i suoi più stretti collaboratori. Lo ha ammesso questo pomeriggio, all’apertura della “Casa del Popolo delle Libertà” – come l’ha ribattezzata il Pdl spoletino – anche l’avvocato Salvatore Finocchi quando, annunciando il candidato, gli è scappato “se sarà sindaco….scusate…appena sarà eletto, Angelo saprà ben governare la nostra città”.
Erano più di 300 nell’ex Sala Bingo con tutti i vertici del Pdl, a cominciare dai senatori Domenico Benedetti Valentini e Ada Urbani. Una cinquantina alla fine hanno dovuto prender posto nella ex galleria del cinema.
Loretoni prende la parola e ripercorre un po’ il brogliaccio del suo primo appuntamento, quando, allora all’Albornoz, fu ‘incoronato’ candidato del centro destra.
Ripercorre un po’ degli “orrori della attuale amministrazione che ha assecondato tutto quello che imponevano Perugia e Foligno”. Salta a piè pari, fra i vari problemi, “l’ecomostro”, come lo ha definito, “per rispetto della magistratura che ha aperto una inchiesta”.
Poi l’attacco alla governatrice, alla “zarina Lorenzetti che con la creazione degli Ati3 ha creato una sorta di province fatte per controllare il territorio, la sanità, il sociale, le acque, la nettezza urbana, la protezione civile e il turismo. Spoleto è inserita nell’Ati3, insieme ad altri 22 comuni, che sarà controllata da Foligno. Ed io allora come sindaco di cosa mi dovrò occupare – chiede Loretoni alla platea che lo applaude – solo dei giardinetti pubblici? Noi a questo gioco non ci staremo, non ci vogliamo appecoronare come ha fatto l’attuale amministrazione”.
“A giugno entreremo in quel palazzo (il municipio, n.d.r.) per far entrare aria fresca. Nel comune ci sono tantissimi impiegati, tutte persone valide per carità, brava gente, esperta, ma se leggiamo il bilancio scopriamo consulenze su consulenze…. noi gli impiegati li paghiamo per non far niente!”. E giù applausi.
Ce n’è anche per l’avversario più diretto, Daniele Benedetti (Pd): “dobbiamo guardare ai posti di lavoro, allo sviluppo economico, mi pare che assessore allo sviluppo è un certo Daniele Benedetti, lo hanno fatto anche vice sindaco ma non se ne è accorto nessuno”.
Infine l’invito a non disperdere il voto con le liste minori: “ho perso il conto di quante sono, ogni giorno ne esce una nuova, forse siamo arrivati a 10”.
Infine un singolare brindisi, che ricordava più altri tipi di feste politiche, a base di panini con la porchetta e vino rigorosamente…bianco.