di Wolfgang Bernelli
È opportuno e necessario avviare e realizzare un progetto di recupero del centro storico di Spoleto, che assicuri innanzitutto, occupazione e che poi in una prospettiva di medio e lungo termine, garantisca vera ricchezza grazie alle centinaia di migliaia di turisti che, recuperato il centro storico, finirebbero inevitabilmente con il soggiornarvi. Dunque, in quest'ottica, riqualificare il centro storico significa dare nuova occupazione, creando altresì le condizioni perché gli stessi privati, possano investirvi i propri capitali. Questa deve essere la linea di azioni e di interventi da seguire; i bisogni individuali dei singoli cittadini, “primo, fra tutti, il lavoro” non possono che trovare risposta e soluzione all'interno di un progetto generale di sviluppo sociale ed economico. Il ricatto della promessa, esercitato dal gruppo di potere della sinistra che ha gestito la città negli ultimi 60 anni e sul quale si fonda il voto clientelare, è alla base del blocco politico e sociale che, all'inizio del terzo millennio, impedisce ancora a Spoleto di decollare. Ed è inaccettabile che ancora oggi, nel corso di questa campagna elettorale, mestieranti della politica tentino di strumentalizzare il bisogno reale della gente continuando a distribuire vuote promesse elettorali. Del resto varie città dell'umbria, così come gran parte della Valnerina semplicemente sfruttando i fondi europei di finanziamento, hanno assicurato un volto nuovo e moderno ai loro centri storici. Ed un centro storico come quello Spoletino, adeguatamente recuperato, con gli edifici interamente ristrutturati, con i vicoli e le viuzze rimessi a nuovo, con i balconi fioriti, con l'illuminazione funzionante ad ogni angolo che ne esalti le bellezze architettoniche, con i palazzi storici stuccati, con le chiese recuperate, diventerebbe una risorsa economica straordinaria, tornando ad essere l'anima della città e la meta di centinaia di migliaia di turisti l'anno. Sotto questo profilo, è assolutamente indispensabile che il Comune di Spoleto istituisca subito un ufficio “Europa”, al quale affidare specificatamente il compito di redigere i progetti necessari per recuperare gradualmente, accedendo ai finanziamenti comunitari previsti, il centro storico nelle sue diverse e specifiche aree, basti pensare alle incantevoli Piazze, una volta risistemate. L'assenza di capacità progettuale ha relegato Spoleto ad essere il fanalino di coda della programmazione finanziaria 2000/2009. ecco perché è assolutamente indispensabile che il Comune di Spoleto, nel corso della prossima amministrazione con l'auspicio che sia di centrodestra, sia in grado di realizzare progetti, di intesa con gli organi della Regione dell'Umbria, della Provincia di Perugia, e con gli altri Enti interessati, con i quali concorrere a tali finanziamenti, è un'occasione irrinunciabile. Occorrerà poi contestualmente promuovere una seria politica di ristrutturazione degli immobili privati attraverso fondi comunitari e nazionali appositamente richiesti dal Comune e che siano accessibili ai privati mediante la loro partecipazione a specifici bandi comunali. Ma il centro storico spoletino non può, e non deve essere pensato alla stregua di un normale quartiere residenziale, dove le famiglie sostanzialmente si ritirino per il riposo dopo le attività di studio e di lavoro. Non cioè un quartiere dormitorio, ma bensì il centro simbolico della nostra cittadinanza, vitale di piccoli commerci e botteghe di artigianato e di prodotti tipici, di locali e di attività volte all'accoglienza dei turisti ed al servizio degli studi secondari e perché no universitari, se avremo modo di istituire qualche facoltà straniera. In tal senso, utilizzare, per esempio, alcuni dei grandi palazzi recentemente recuperati o da recuperare – “Palazzo Mauri, ex Archivio Notarile, ultimare inoltre i lavori all'interno della Rocca Albornoziana, specificatamente nel casolare ex carcere a ridosso dell'Albergo Gattapone, sul versante del Monteluco, ecc – per accogliere scuole, corsi di laurea, significherebbe vivificare il nostro centro storico con la presenza quotidiana di centinaia di giovani, i quali vanno alloggiati, serviti, ricreati. Case albergo, bed and breakfast, pensioni, trattorie, librerie, copisterie, locali per lo svago, sono solo alcune delle attività che s'insediano dove c'è una presenza costante di studenti e giovani. Recuperato interamente il centro storico, si potrebbe così invertire la dissennata tendenza a periferizzare le istituzioni scolastiche e formative, a renderle extraterritoriali rispetto alla città. Del resto, ogni città s'identifica col suo centro storico. Se il centro storico agonizza, la città perde la sua capacità di identificarsi in una storia, in una tradizione condivisa, e si smarrisce, regredisce nel disordine e nell'assenza di regole, nel più totale caos, così come accaduto alla nostra città dopo anni e anni di amministrazioni di sinistra. Anche i quartieri periferici hanno poi bisogno di un centro storico col quale porsi in comunicazione dialettica. Del resto, senza un centro non può nemmeno parlarsi di periferia. Ed un centro storico è tale solo se la vita vi fluisce, se accoglie e organizza le attività umane dell'apprendimento, dello scambio e dello svago. Infine, recuperato pienamente il centro storico, si dovrà e si potrà effettivamente garantire il bene assoluto del cittadino che è la sicurezza pubblica, sia ai turisti, sia agli abitanti spoletini. Nell'ambito dunque di questo generale progetto di riqualificazione urbana del centro storico e del suo ripopolamento unitamente allo sviluppo delle attività commerciali, artigianali e turistiche, a mio avviso sarà quindi necessario e possibile procedere in ulteriori direzioni; indire, di concerto con le Università degli Studi, con le associazioni e gli ordini professionali, concorsi di idee per il recupero e la conservazione del centro storico e di sue parti piazza nonché avvalersi di progetti già selezionati quali vincitori dei concorsi precedentemente espletati; promuovere attraverso gli Istituti Bancari la concessione di mutui a tasso agevolato in favore di chi voglia acquistare la prima casa ne centro storico, individuando altresì altri fondi per coprire, anche parzialmente la quota di interessi dovuti; favorire all'interno del centro storico, anche rendendo celere, snello e certo il relativo procedimento amministrativo, la riconversione a fini turistici di parte del patrimonio immobiliare privato in bed and breakfast, ostelli, case vacanza, alberghi, al fine di contribuire realmente allo sviluppo di un grande turismo di soggiorno; garantire l'accessibilità al centro storico nonché la mobilità interna attraverso attraverso i seguenti interventi:
1) l'individuazione di aree da destinare a parcheggio esterno;
2) il potenziamento degli esistenti mezzi di trasporto pubblico;
3) Ultimare e regolarizzare il funzionamento con fasce orarie prolungate di elementi di accessibilità alternativi e di nuova tecnologia ne rispetto del contesto ambientale come ad esempio scale mobili, ascensori, tapis roulants, ecc, eec. Questo è solo una bozza del mio programma elettorale specificatamente riferito a ciò che riguarda il recupero del centro storico spoletino e, se sarò onorato di svolgere nuovamente le funzioni di Consigliere comunale di Spoleto con alla guida della città il Popolo della Libertà, è quanto cercherò di attuare.