Hotel Le Mura gremito per l’iniziativa con il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola e la candidata a Sindaco di Foligno, Elisabetta Piccolotti. Circa 300 persone hanno sfidato il freddo e la pioggia per ascoltare Vendola e la Piccolotti che sono stati accolti da un caloroso applauso.
Nichi Vendola dove aver elogiato la scelta coraggiosa della Piccolotti si è poi soffermato sui temi nazionale e europei, “Da anni la chiamano “flessibilità”, perché dire “precarietà” pare esteticamente troppo brutto. Oggi però con l’ultima versione del decreto Poletti compiono un piccolo capolavoro: legalizzano la precarietà a vita. Basterà infatti pagare una sanzione per poter assumere e cacciare i dipendenti senza alcuna limitazione. Non c’era riuscita nemmeno la Fornero. C’è riuscito il governo Renzi, quello del “nuovo”, dei “giovani” e della “modernità”. Quello in cui, però, comandano sempre Alfano e Sacconi”. “Il 5% degli italiani detiene un quarto di tutte le ricchezze del Paese. In un’Italia in cui si è senza opportunità e sempre più poveri, in cui chi aveva qualcosa da lasciare ai figli non ce l’ha più. È il frutto di politiche avvelenate, in Italia ed in Europa, che hanno tutelato le rendite ma prelevato reddito dai ceti medi e liberalizzato lo sfruttamento nel mercato del lavoro. Il risultato sono salari da fame e disoccupazione. Servono investimenti pubblici per stimolare assunzioni e nuovi posti di lavoro e il reddito minimo garantito per redistribuire risorse a chi non le ha. I soldi ci sono, oggi sappiamo anche dove. Sono nelle mani di pochi, basta andarli a prendere.”
Elisabetta Piccolotti si è soffermata sulla lista di SEL e sulle questioni locali “*Sinistra Ecologia Libertà ha una squadra plurale, con molti esponenti della società civile, che ha deciso di impegnarsi con serietà per il cambiamento. E’ evidente infatti come nella città avanzino proposte di pura conservazione che siamo determinati a contrastare con l’effervescenza di progetti che possono trasformare il futuro in un’opportunità da cogliere, invece che in un destino a cui rassegnarsi. Non sono un destino segnato infatti la disoccupazione giovanile altissima, la povertà che avanza, l’umiliazione dei meriti e delle capacità delle persone in nome delle conoscenze personali, ma il frutto delle scelte sbagliate fatte nel passato.
“Il futuro non è più quello di una volta. Cambiamolo’ è il nostro slogan. Ci rivolgiamo a quanti sono delusi dalla politica in generale, ai delusi da un centro-sinistra senza coraggio, ai delusi da movimenti che propongono una forte opposizione ma nessuna idea su come governare realmente la città.
Vogliamo essere l’alternativa al non-voto, vogliamo incoraggiare tanti a pensare che rassegnarsi è sbagliato. Non ci rassegniamo ad un centro storico disordinato e poco vivibile, non ci rassegniamo ad aziende pubbliche poco efficienti, “non ci rassegniamo ad assistere immobili alla triste scena di una generazione trasversale di politici che si rifiuta di passare il testimone a quella che segue”. Ci siamo, ci saremo anche nei prossimi cinque anni, con coerenza e coraggio”.
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