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Vendita Villa Redenta, Prc Spoleto critico sugli effetti locali della spending review

di Maura Coltorti (*)

Usare il termine inglese “spanding review “ è un ottimo sistema per rendere incomprensibile alla maggior parte della gente quello di cui si sta parlando. Probabilmente i cittadini di Spoleto e di altre parti dell’Umbria , capiranno presto quali sono però i suoi effetti. Venderemo Villa Redenta perché il termine inglese può essere tradotto in “ tagli verticali allo stato sociale e vendita del patrimonio pubblico”
La Provincia deve fare i conti con il Patto di Stabilità e con la spending review appunto e per fare quadrare i conti ,a breve, metterà all’asta una parte dei suoi beni, dei nostri beni.
Ci è stato assicurato che però non ci saranno svendite e che l’impegno sarà quello di mantenere il parco ad uso pubblico, e questo non era scontato. Insomma la villa sarà venduta , presumibilmente a qualche fondazione , che magari non ci pagherà nemmeno l’IMU a differenza di noi , che la paghiamo anche su case in cui viviamo e di cui paghiamo con difficoltà il mutuo.
E’ ovvia la nostra contrarietà e la volontà di opporci a tale scelta , ma se è impensabile il trasferimento a un altro ente pubblico e meno che mai l’acquisto da parte del Comune (visto che questi a malapena riescono a garantire i servizi) dovremo “subire” anche questa scelta del tecno- presentabile Governo Monti., perché solo al Governo si può attribuire questa scelta. Ma penso sia legittimo chiedersi e chiedere a chi, a livello locale contrasta tali scelte, quelli che sul territorio fanno le nostre stesse battaglie se non ci sia qualcosa di schizofrenico nel combattere a livello locale i tagli e approvarli invece a Roma. Vorrei ricordare che PD- PDL e UDC sostengono compatti il Governo Monti e insieme hanno approvato la spendig review, il fiscal compact, il pareggio di Bilancio in Costituzione, che oltre agli effetti devastanti prodotti fin qui , ci hanno praticamente messo un cappio al collo per i prossimi 20 anni e che i vari distinguo sono veramente ridicoli.
Noi riteniamo indispensabile l’intervento pubblico per far ripartire l’economia, e crediamo pertanto giusto ribadire che invece di vendere la nostra “ricchezza” , cioè il nostro patrimonio storico e artistico , dovremmo utilizzarlo come attrazione e potenziale fonte di reddito e di sviluppo, su cui creare nuovi posti lavoro.

(*) Segretaria Prc Spoleto