Variante sud, la strada della discordia. L’opera, nata con la cosiddetta “Legge obiettivo” per unire le zone industriali di Sant’Eraclio e de la Paciana, dopo essere stata definitivamente sepolta nel 2012, è tornata d’attualità, in concomitanza con il ripristino dei fondi che serviranno alla Quadrilatero per realizzarla: più o meno 40 milioni. Così il comitato Variante Sud, in sonno dal 2012, è tornato all’opera e venerdì sera ha riunito a Cave un’assemblea alla quale ha partecipato il vicesindaco Riccardo Meloni e il dirigente del settore, Francesco Maria Castellani. Il problema è infatti il tipo di progetto. L’amministrazione comunale, in consiglio comunale, ha dichiarato che si ripartirà da quello del 2008, il comitato lo giudica impattante, parla di “ecomostro”, e propone un’alternativa.
Animi molto accesi durante l’assemblea: “Siamo preoccupati per quest’opera – ha detto uno dei due portavoce del Comitato, Luigi Casini – lo eravamo dal 2003 e lo stiamo stati fino al consiglio comunale del 2012, quando ci venne detto che i fondi non c’erano più, con l’impegno che qualsiasi progetto successivo sarebbe dovuto essere concordato tra cittadini, Quadrilatero e Comune. Il Covid ha reso difficili le comunicazioni e ora ci siamo visti dire che si pare dal progetto 2008, con antropizzazioni. Non c’è stato detto quali saranno queste variazioni, ci preoccupa che sia una strada C1 che non collega le frazioni ma le divide. Non siamo il comitato del No, ma dell’assurdo perché difendiamo quanto previsto dal prg. Se ci sono i denari per la città ben vengano, ma vanno usati con parsimonia e in modo razionale“.
Stesso tono dall’altro portavoce del Comitato, Francesco Piermarini: “Non mi aspettavo di dover tornare ad un argomento del genere. Eravamo riusciti a fermare quest’obbrobrio e l’amministrazione al comando della città attualmente, era con noi nell’osteggiarla. Zuccarini diceva che non serviva e oggi ci sentiamo presi in giro. Su questa terra ho costruito la mia famiglia e come me tanti altri, che hanno scelto di vivere qui. Ad oggi siamo ancora costretti a parlare di questo, e per me è un pugno nello stomaco“.
Interventi anche da parte di altri cittadini, membri del comitato e non, che hanno sottolineato, con diverse sfumature, la contrarietà all’opera. Nel dettaglio dello stato tecnico del progetto c’è entrato il dirigente Castellani: “Il progetto ufficiale – ha detto – non esiste, perché c’è quello del 2008 e le osservazioni che, come Comune, abbiamo inviato e sulle quali non abbiamo ancora avuto risposta“. Castellani fa riferimento alla richiesta di togliere i tratti rilevati, di rivedere il tracciato in base alle case che nel frattempo sono sorte lungo il percorso e al monito per tagliare il meno possibile i lotti di terreno.
Molto atteso l’intervento del vicesindaco Riccardo Meloni: “Io sono il vicesindaco di tutta la città. E’ inevitabile che quando si fa una strada, c’è una parte della città che ne sostiene l’opportunità e un’altra no. L’interesse che deve sostenere l’amministrazione è quello dell’intera città. In questo caso, alcuni penseranno che sia negativa, altri positiva. Dal nostro punto di vista, una strada di collegamento serve. Quella strada del 2008 era stata contestata anche dal sottoscritto, perché con quei rilevati era inutile e così abbiamo cercato di dare indicazioni per ridurre l’impatto. La seconda ipotesi che fate – ha proseguito Meloni – non si può fare. Un cambiamento così amplio non la renderebbe più appetibile“. Quindi ancora il richiamo al “bene della collettività”.
Intervento chiaro, ma che ha scaldato la platea. Per decongestionare la zona sud – ovest della città, c’è chi fa notare della necessità della rotatoria di ponte San Magno, prima della variante. Da Casini, a questo punto, la richiesta di un “tavolo istituzionale”. L’assemblea si è chiusa con qualche momento di tensione e contestazione nei confronti del vicesindaco. Tra il pubblico anche i consiglieri comunali dei 5 Stelle, David Fantauzzi e Rosangela Marotta, Stefano Stefanucci e Stefania Filipponi di Impegno civile e il presidente di Legambiente Foligno e Valli del Topino Marco Novelli.