Oltre due ore di tesissimo consiglio comunale hanno sancito la fine della legislatura
Dopo più di due ore di consiglio comunale, c’è l’ok alla mozione di sfiducia al sindaco di Valtopina, Lodovico Baldini. Il documento era stato firmato da tre rappresentanti della maggioranza: Graziano Coccia, Vittorio Vetturiani e Giammarco Scapeccia, insieme e al consigliere comunale Gabriele Coccia. A questi si sono aggiunti i voti degli altri due consiglieri di minoranza, Gianni Biribao e Mirko Egidi. L’esito è stato dunque da subito chiaro, con la votazione finale che è finita 6 a 5. Con Baldini sono rimasti il vicesindaco Antonio Bianchini, il neoassessore Lorenzo Rocca, Vania Balducci e Fabrizio Picchiarelli. Si aprono ora le porte all’arrivo del commissario al Comune di Valtopina.
“Sono molto rammaricato”
“Sono molto rammaricato, umanamente soprattutto – ha scritto Baldini – un Comune sano non merita di essere commissariato! Valtopina non merita di essere declassata e offesa così! A pochi mesi dalle elezioni, interessi personali, superficialità e irresponsabilità sono, purtroppo, prevalsi sul bene comune. I promotori di quest’atto scellerato dovranno assumersi la responsabilità, personale e politica, delle gravi conseguenze per il futuro del paese. Da domani non mi troverete più in Comune. Resterò, comunque, sempre a disposizione di tutti i cittadini. Auguro buon lavoro al Commissario e sono sin da subito a sua disposizione per ogni eventuale necessità“.
“Dispiaciuto di non aver potuto realizzare tanto opportunità”
Baldini si dice dispiaciuto anche di non poter realizzare “le tante opportunità che Valtopina perderà nei prossimi mesi, a causa del commissariamento del Comune. Sono dispiaciuto anche per non aver potuto, anche nel Consiglio comunale, avuto il tempo per poter illustrare adeguatamente le tante iniziative, scelte e opere realizzate da questa Amministrazione comunale e non aver forse fatto comprendere a pieno a tutti che la mozione di sfiducia è stata presentata non per motivi realmente oggettivi, come peraltro emerso nel dibattito, ma esclusivamente per interessi particolari, avviando di fatto la campagna elettorale nel peggior modo possibile“.
Le accuse dei firmatari della mozione
Fuoco aperto dai banchi dei firmatari della mozione. Il primo ad aprire l’attacco è stato l’ex assessore Coccia (nella foto), che ha parlato di mancato coinvolgimento sui temi: “Mai state discussioni e coinvolgimento – ha detto – l’unica discussione che c’è stata sugli aumenti di indennità di carica di sindaco e degli amministratori, che avrebbero gravato sul bilancio comunale. Io non credevo fosse giusto cambiare le regole in pieno mandato. Nella penultima riunione si è parlato solo di profughi afghani e niente di mostra del tartufo o di assunzione di lavoratori di categoria C attingendo da graduatorie di altri comuni”. Il presidente del consiglio Scapeccia, di maggioranza e che ha dato l’ok alla sfiducia, ha parlato della “rimozione per motivi politici” del presidente della Prociv locale. Ha sottolineato i numeri delle riunioni di maggioranza e quindi il mancato coinvolgimento. All’attacco anche Vittorio Vetturani. Gabriele Coccia, il firmatario di minoranza, è entrato nello specifico di diversi fronti. “Lei, sindaco – ha detto il capogruppo di minoranza Gianni Biribao – non ci ha concesso neanche quello che ci aspettava per legge“.