Corsa alla terza dose del vaccino anti Covid, il richiamo “booster” raccomandato a 5 mesi dalla seconda iniezione per gli over 40.
Ma tanti umbri che stanno provando a collegarsi con il sistema di prenotazione della Regione (https://vaccinocovid.regione.umbria.it/) dopo l’attesa di qualche minuto, vedono comparire la scritta: “In questo momento non ci sono posti liberi per la vaccinazione. Riprova in un altro momento“. Ed è così per tutta la mattinata, dopo che mercoledì anche la Regione ha dato il via libera alla terza dose anticipata.
Eppure in tanti cercano di prenotare, come dimostra il conteggio delle persone in attesa che viene segnalato quando si accede al sistema.
Dalla tarda mattinata di giovedì il sistema è tornato a rendere disponibili appuntamenti per la terza dose, dalla settimana del 6 dicembre (ovviamente anche sulla base della scadenza dei 150 giorni dalla seconda).
“Nelle prossime 48 ore saranno disponibili online le nuove agende per ampliare la disponibilità dei posti”. Lo comunica l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto nel primo pomeriggio di giovedì.
“Si sta lavorando – spiega inoltre l’assessore – per l’organizzazione di due vaccine day che, presumibilmente, si terranno il 5 e il 12 dicembre. Inoltre, per evitare assembramenti nei punti vaccinali, in alcune realtà si sta predisponendo una forma mista tra accessi programmati e liberi in modo che gli utenti possano decidere la modalità più giusta per le proprie esigenze”.
Il segretario umbro del Pd Tommaso Bori punta l’indice: “Da mesi vengono segnalati disservizi e malfunzionamenti. Oggi le prenotazioni delle vaccinazioni vengono bloccate perché mancano i posti liberi. E così gli umbri, ancora una volta, si trovano a pagare a proprie spese l’inconcludenza e le politiche fallimentari di questa giunta regionale sul fronte della sanità e della programmazione”.
“Quello che sta avvenendo – Tommaso Bori – era prevedibile di
fronte ad una Giunta regionale che non ha potenziato i servizi e si è
rifiutata di assumere il personale necessario che, purtroppo, si trova ormai
a fine contratto. Il cambio di passo che andiamo chiedendo da mesi è ormai
non più rinviabile, pena un nuovo blackout dei vaccini in una fase in cui la
quarta ondata sembra riaffacciarsi”.
(ultimo aggiornamento alle 15)