La cecità legata al glaucoma si può prevenire. E’ stato questo l’argomento principale del convegno che si è svolto ad Assisi sabato 19 ottobre nelle sale di palazzo Monte Frumentario. A confronto, insieme al dottor Giovan Battista Sbordone, responsabile della struttura complessa di oculistica della Usl Umbria 1, alcuni tra i maggiori esperti italiani della malattia.
Il glaucoma è una malattia oculare correlata generalmente a una pressione dell’occhio troppo elevata. Secondo l’Oms ne sono affette circa 55 milioni di persone nel mondo. Si tratta della seconda causa di cecità a livello planetario dopo la cataratta, ma è la prima a carattere irreversibile. In Italia si stima che colpisca circa un milione di persone e circa la metà non ne sarebbe a conoscenza perché non effettua visite oculistiche periodiche complete (con controllo del fondo oculare, del tono ovvero della pressione oculare e del campo visivo). Generalmente questa patologia colpisce dopo i 40 anni.
Per quanto riguarda la Usl Umbria 1, le persone affette da glaucoma sono in cura presso i 2 centri glaucoma degli ospedali di Città di Castello e di Gubbio-Gualdo il cui responsabile è il dottor Roberto Vigorito. I pazienti seguiti al momento sono circa 750. Inoltre ogni anno vengono eseguiti oltre cento interventi con le tecniche più avanzate. Entrambi i centri glaucoma sono dotati dei moderni laser per il trattamento non invasivo sotto soglia di tale patologia.
Nell’ambito del convegno, tuttavia, non si è parlato soltanto di glaucoma. Una sessione, infatti, è stata dedicata al rapporto tra l’oftalmologia ed i social network, affidata al dottor Giordano Fanton, fondatore di “oftalmologia clinica” un social network che raccoglie oltre 2300 oculisti. Un’altra parte del congresso ha riguardato il diabete e le sue ripercussioni sull’occhio.