“La Giunta regionale si attivi con tutti gli strumenti a disposizione per avere informazioni circostanziate sul tipo di munizioni che transitano e vengono lavorate nello stabilimento militare di Baiano di Spoleto ed esiga dal Ministero della Difesa spiegazioni precise che escludano la possibilità che l'Esercito italiano faccia o abbia fatto uso di armi contenenti uranio impoverito e, nel caso, se queste siano mai transitate nello stabilimento umbro”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, e Paolo Brutti, consigliere e segretario regionale Idv, annunciano di aver presentato un'interrogazione urgente alla giunta regionale sul possibile coinvolgimento dello stabilimento di munizionamento militare di Baiano di Spoleto nell'inchiesta sulle armi all'uranio impoverito condotta dalla Procura di Lanusei. “A quanto si apprende dagli organi di stampa – aggiungono Dottorini e Brutti – nell'ambito della inchiesta che la procura di Lanusei sta conducendo sui possibili legami tra le esercitazioni militari nel poligono di Quirra e le patologie tumorali tra la popolazione che vive nelle zone, è stata richiesta l'acquisizione di documenti presso lo Stabilimento militare per il munizionamento terrestre di Baiano di Spoleto, per verificare la documentazione sulle armi e sulle esercitazioni svolte. Condividiamo pienamente lo sgomento e la preoccupazione che tale notizia ha suscitato fra i lavoratori, i cittadini e le parti sociali. Per questo riteniamo che abbiano tutto il diritto di sapere con la massima chiarezza come stanno effettivamente le cose. E' necessario che la Giunta si attivi immediatamente per rivendicare sia da parte del governo nazionale che dai vertici dell'azienda, informazioni puntuali e trasparenti, in grado di sgomberare il campo da qualsiasi equivoco e scongiurare ogni possibile ricaduta per la salute dei lavoratori e dei cittadini”.
