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Unipg, addio Scienze Politiche di Terni / Ieri le ultime lauree

Redazione

Unipg, addio Scienze Politiche di Terni / Ieri le ultime lauree

Polo di serie B? / "Gli studenti non sono pacchi postali"
Mer, 07/05/2014 - 15:58

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Chiude i battenti la facoltà di Scienze Politiche del polo di Terni: decisione irrevocabile, che fa aumentare i mal di pancia e le lamentele a proposito della decentralizzazione dello Studium, con la conseguente formazione di “poli di serie B” in Umbria. Lo stesso Polli, nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Ateneo perugino, aveva dimostrato il suo dissenso per un discorso del Rettore Moriconi troppo “peruginocentrico”. Dichiarazioni alle quali lo stesso Magnifico aveva poi risposto. E ora arriva la scure: un dato certo è proprio la chiusura, al netto di speranze e di probabilità che si aprano nel futuro dei master e dei corsi di specializzazione per Scienze Politiche di San Valentino. Ad essere coinvolta, dunque, un’altra volta, una facoltà umanistica, un settore che, almeno in Umbria, non gode già di ottima salute, e non solo per finanziamenti. Proprio ieri si sono tenute le ultime sessioni di laurea ternane, con inizio alle 11 del mattino. Un polo, quello di Terni, che ha vantato l’iscrizione di 1200 studenti, con la metà dei ragazzi laureati. “Un’eccellenza”, dicono i professori della facoltà ternana, dato che di solito il numero di laureati si aggira intorno a percentuali relativamente basse (13%).

Da Terni – Gli studenti, dal canto loro, si sono costituiti in due associazioni, e sono rimasti affezionati all’idea che qualcosa a Terni si potesse fare contro la chiusura della facoltà. Una scelta arrivata con la crisi e con il decreto Gelmini, che ha ridimensionato il sistema universitario nella sua interezza, aprendo al processo verso l’accorpamento in dipartimenti e alla scomparsa delle facoltà. Terni è dunque ricaduta in pieno in questo restyling. Francesco Caiello, rappresentante di facoltà per Scienze Politiche a Terni, ha però fornito a Tuttoggi una versione più completa dell’intera vicenda: “il problema può essere riletto in chiave politica, a fronte delle elezioni amministrative che si terranno a breve. L’università a Terni esiste per un patto di territorio che esiste con il Ministero dell’Università, non perchè viva esclusivamente di fondi forniti dalle istituzioni locali. Abbiamo presentato un anno fa una raccolta di 5000 firme affinchè Terni non fosse chiusa, eppure non abbiamo ricevuto risposta nè da Polli nè da Di Girolamo. Comprendiamo che il calo degli iscritti, e la situazione dell’Ateneo a Perugia, abbia bisogno di nuova linfa vitale, per riportare gli studenti in sede centrale, ma esisteva un progetto per Terni, e in diversi candidati a Rettore ne avevano parlato durante le singole campagne elettorali. Chiudere il polo ternano è frutto di una valutazione errata. Ora gli studenti di Rieti, di Viterbo e Terni confluiranno verso Roma”. Sembrerebbe dunque che la questione universitaria sia il risultato di una posizione di minor rilievo per Terni nel generale panorama politico umbro. Ora il movimento ternano degli studenti sembra uscire sfilacciato e privo di forze: mancherebbe il collante per via dei percorsi di formazione dei singoli studenti, tra chi è ormai in fine e chi ha cambiato ateneo.

Da Perugia – “Massima solidarietà ai ragazzi di Scienze Politiche di Terni” – ha dichiarato sempre a Tuttoggi Andrea Marconi, rappresentante degli studenti di Scienze Politiche a Perugia per l’Udu. “Avevamo già avuto un colloquio con la Professoressa Cristofori, presidente del corso di laurea, durante un consiglio di dipartimento tenutosi a maggio per provare a capire il da farsi”. Eppure la decisione è rimasta tale. Ma di certo i ragazzi non si limitano a stigmatizzare la chiusura della facoltà di Terni: piuttosto passano ai fatti, e provano a capire, come ci spiega lo stesso Marconi, quali saranno i costi per questi “studenti in mobilità” (trasporti, costo della vita di certo differente tra i due capoluoghi di provincia umbri), o quali saranno le procedure per far laureare i ragazzi ormai alla fine del loro percorso, e se poi ci saranno rallentamenti a riguardo. “Non possiamo continuare a far qualificare il polo di Terni come di serie B, nè pensare che gli studenti siano dei pacchi postali”.

Servizio di Luca Biribanti e Alessia Chiriatti

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