UNITA' D'ITALIA, STUDENTI DELLO SCIENTIFICO "MARCONI" DI FOLIGNO PRESENTANO IL CONCERTO DEL 20 FEBBRAIO (foto) - Tuttoggi.info

UNITA' D'ITALIA, STUDENTI DELLO SCIENTIFICO “MARCONI” DI FOLIGNO PRESENTANO IL CONCERTO DEL 20 FEBBRAIO (foto)

Redazione

UNITA' D'ITALIA, STUDENTI DELLO SCIENTIFICO “MARCONI” DI FOLIGNO PRESENTANO IL CONCERTO DEL 20 FEBBRAIO (foto)

Mer, 16/02/2011 - 11:58

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Prosegue l'interessante progetto degli studenti delle scuole superiori di Foligno, coinvolti nell'iniziativa degli Amici della Musica in occasione delle celebrazioni per il 150° dell'Unità d'Italia. A margine dell'iniziativa si collegano le lezioni sul giornalismo online, che la Redazione di Tuttoggi.info ha tenuto negli stessi Istituti. Nei primi giorni di Febbraio si è svolto infatti il secondo ciclo di incontri che ha coinvolto il Liceo Scientifico “G.Marconi”, con le classi Quinte e Quarte.

Quelle che seguono sono le prove di scrittura che i ragazzi hanno messo in campo per il lancio del prossimo appuntamento del 20 febbraio.

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di Alice Girolamini 5°Cn

Dopo l'esordio del 15 gennaio scorso, la stagione concertistica organizzata dagli “Amici della musica”, prosegue con la seconda performance di Angelo Persichini al flauto, Massimiliano Destro al violino e Fabio Renato D'Ettorre alla chitarra. Si svolgerà infatti domenica 20 febbraio, alle ore 17, all'Auditorium di Foligno il concerto intitolato 'Mazzini in esilio. Musica da Camera del Risorgimento', con la partecipazione delle scuole che hanno aderito al progetto 'Identità e coscienza nazionale nella cultura musicale italiana della prima metà dell'Ottocento', il Liceo Scientifico G. Marconi, il Liceo Classico, il Liceo Scienze Umane e l'Istituto Tecnico Commerciale. Il progetto, ideato dal professor G.Faramelli prevede in successione altri eventi, il cui scopo è quello di sensibilizzare la popolazione sull'identità e coscienza nazionale nella cultura italiana della prima metà dell'ottocento. Il tema della serata in questione vede come protagonista l'esilio di Mazzini avvenuto nel 1831 a Marsiglia, dopo l'arresto e processo subito l'anno prima in Piemonte a causa della sua affiliazione alla carboneria. In questo concerto sono proposte alcune pagine musicali che amava suonare, essendo un amante della buona musica oltre che abile chitarrista, ed anche un suo brano tratto da un canto pastorale della campagna bernese. I brani in questione sono:

Rossini Ouverture da Il Barbiere di Siviglia, la Pietra del Paragone, la Gazza Ladra;

Paganini, Suonata concertata in la maggiore per violino e chitarra;

Giuliani Grand Duo Concertant;

il brano di Mazzini -Dove sei tu fioretto?. ”

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di Riccardo Ronchetti, Elia Corradini, Davide Paolobello, Giulio Contardi, 5°Cn

Dalla proclamazione del regno d' Italia ai giorni nostri, è possibile non solo evidenziare i vari aspetti del processo evolutivo italiano ma anche rappresentare le emozioni e i sentimenti degli interpreti consapevoli e dei semplici spettatori, attraverso le voci degli artisti che, in contesti storici e sociali diversi, sono stati mossi da un doveroso senso etico rispetto alla propria terra natia.

Questo li ha portati a focalizzare gli aspetti salienti e i momenti decisivi della questione italiana, mettendo in evidenza vizi e virtù dell'evolversi di una nazione. Come a suo tempo Mazzini ha sentito il dovere di una rigenerazione morale e ha utilizzato anche la musica per questo, oggi l'artista che rappresenta meglio gli aspetti etici, politici e morali è il cantautore Pierangelo Bertoli con la sua canzone ” Italia d'oro “.

Il motivo principale di questa scelta è, in primo luogo, la grande attualità dei temi trattati che sembrano caratterizzare il nostro paese in tutta la sua storia. Infatti l'artista romagnolo sembra quasi mettere in guardia i cittadini italiani dalle malefatte di una nazione che, partita con i suoi buoni propositi di uguaglianza e legalità si è perduta nel tempo tra scandali e corruzioni. Lo Stato ha cessato di essere una ” res populi ” ed è diventato uno strumento di profitto della classe dirigente. Bertoli denuncia l'impronta classista di una società, dove il benessere dei pochi detentori del potere va a scapito dei diritti e degli interessi dei cittadini che, derubati del frutto del proprio lavoro, si sentono alienati dal concetto di identità nazionale.

Racconteranno che adesso è più facile che la giustizia si rafforzerà che la ragione è servire il più forte e un calcio in culo all'umanità. Ditemi ora se tutto è mutevole se il criminale fu chi assassinò poi l'interesse così prepotente che conta solo chi più sterminò. Romba il potere che detta le regole cade la voce della libertà mentre sui conti dei lupi economici non resta il sangue di chi pagherà. Italia d'oro frutto del lavoro cinta dall'alloro trovati una scusa tu se lo puoi. Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi mangiati quel che vuoi fin quando lo potrai tanto non paghi mai. Tutto si perde in un suono di missili mentre altri spari risuonano già sopra alle strade viaggiate dai deboli la nostra guerra non si spegnerà. E torneranno a parlarci di lacrime dei risultati della povertà delle tangenti e dei boss tutti liberi di un'altra bomba scoppiata in città.

Nonostante molti interpreti si sono rassegnati ad evidenziare e ad illustrare la condizione italiana, il cantautore pone le basi per un cambiamento, che potrà avvenire solo tramite la presa di coscienza, da parte del popolo, della propria condizione d' ignoranza, da sempre complice del potere classista. La soluzione sarà superare l'atteggiamento ipocrita tipico dell' ideologia del “laissez faire” , con l'avvento di una società basata non solo sull'attivismo elettorale, ma partecipe quotidianamente alle attività dello stato.

Spero soltanto di stare tra gli uomini che l'ignoranza non la spunterà che smetteremo di essere complici che cambieremo chi deciderà Italia d'oro frutto del lavoro cinta dall'alloro trovati una scusa tu se lo puoi Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi mangiati quel che vuoi fin quando lo potrai tanto non paghi mai. Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa.


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