“Questa sarà la nostra sede di riferimento. Noi abbiamo già dei delegati in Provincia, in Comune, in Umbria Mobilità e in diverse strutture pubbliche e private, all’interno delle aziende, perché il nostro lavoro lo svolgiamo dentro i luoghi di lavoro, non stiamo in ufficio ad aspettare che arrivi. Ma questa sede ‘fisica’ sarà il nostro punto di riferimento dove anche chi non lavora può venire a rivolgersi a noi quando ha problemi individuali.”
Queste le parole di Franca Peroni, dell’esecutivo nazionale confederale USB, che oggi -26 Settembre- era presente in occasione dell’inaugurazione della nuova sede dell’Unione Sindacale di Base, in via Montanara 13.
“Noi ci siamo posti come punto di riferimento – prosegue Franca Peroni- con un elemento fondamentale, che è quello dell’autonomia e dell’indipendenza dalla politica. Noi ragioniamo con tutti e con tutte, vogliamo confrontarci, ragionare per migliorare le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici, dei disoccupati e delle disoccupate anche interloquendo con le amministrazioni sul territorio, ma partendo sempre da un principio di indipendenza, che su questo territorio è venuto a mancare negli ultimi anni.”
Conclude Peroni:”Per noi è importante un progetto collettivo, un progetto di rinascita di un sindacato che sappia rispondere ai problemi dei lavoratori e dei disoccupati, senza differenze di sesso, di colore, estrazione e quant’altro. Io personalmente ho trovato in USB, un sindacato che è riuscito a recuperare molto in questa fase di difficile situazione che stiamo vivendo, in un calo di rappresentanza del sindacato confederale tradizionale che non è riuscito, perché ha scelto di non combattere, a tutelare i diritti dei lavoratori come avrebbe dovuto fare. In questa fase, mentre i sindacati tradizionali stanno venendo meno al proprio ruolo, l’Unione Sindacale di Base ha costruito questo progetto che, a partire dalle esperienze nei luoghi di lavoro, costruisce un nuovo sindacato confederale con l’obiettivo di rappresentare i lavoratori pubblici e privati, ma anche i disoccupati, i precari e soprattutto i giovani.”
Le foto sono di Federica Pucino ©